NIKANDROS (Νίκανδρος)
3°. - L'esistenza di uno scultore di questo nome, nativo di Andros, attivo a Delo fra il II ed il I sec. a. C., è stata postulata dal Loewy sulla base della lettura (dubbia, per la verità) di un'iscrizione incisa su un altare circolare con bucranî e festoni, rinvenuto nell'isola di Delo, sul monte Kynthos.
L'epigrafe reca la dedica del banchiere Philostratos a Posidone di Ascalon e le ultime due linee, mutue e mal conservate, sono state lette ΝΙΚΑΝΔΡΣΕ ... / ΑΝΔ ..., ed integrate, quindi, Νίκανδρος ἐ[ποίησεν] ῎Ανδ[ριος]; onde il riconoscimento dell'esistenza di un N. scultore. Il Plassart, pur accettando che in questa parte dell'iscrizione sia ricordato uno scultore, modifica la lettura della prima di queste due ultime linee, leggendovi: ΙΚΑΜΙ. Il Marcadé condivide la lettura del Plassart e la completa, ma non ammette che vi sia ricordato il nome di uno scultore. Di conseguenza, appare oggi fortemente dubbio che un N. Andrios, scultore, sia mai esistito.
Bibl.: E. Loewy, I. G. B., n. 404; G. Roussel, Délos, colonie athénienne, Parigi 1916, p. 288; A. Plassart, Explor. de Délos, XI, Parigi 1928, p. 287; Durrbach, Roussel, Launay, Inscript. de Délos, n. 1720; J. Marcadé, La pseudo-signature de Nikandros d'Andros à Delos, in Bull. Corr. Hell., LXXIII, 1949, p. 152 ss.