PANIN, Nikita Ivanovič
Uomo di stato russo, nato il 18 aprile 1718 a Danzica, morto il 31 marzo 1783 a Pietroburgo. Nel 1747 era ambasciatore in Danimarca; nello stesso anno passò in Svezia, dove rimase fino al 1759. Qui gli toccò dapprima di contrastare l'accrescimento di potenza del re di Svezia e l'influsso antirusso della Francia; ma quando si ebbe nel 1751 l'avvicinamento tra la Russia e la Francia, P. dové condurre una politica tutta diversa. In questa sua azione, P. s'era appoggiato al cancelliere A. P. Bestužev-Rjumin. Perciò, quando cadde Bestužev, nel 1758, per opera dei favoriti dell'imperatrice Elisabetta, P. si trovò in una posizione assai difficile, che si risolse con la sua nomina a istitutore del principe ereditario Paolo Petrovič (il futuro Paolo I). P. abbracciò subito la parte della granduchessa Caterina e, salito al trono Pietro III, aderì al movimento sorto per rovesciarlo, col pensiero di portar su Paolo, con la reggenza di Caterina. Ma quando questa divenne l'imperatrice Caterina II, avendo P. formulato una critica di certi alti organi dello stato e proposto la creazione di uno speciale consiglio imperiale, composto di 6 o 8 persone, per dare una direzione responsabile alla politica generale russa, Caterina finì col respingere la proposta. Non per questo s'indebolì l'influenza di P. sulla politica russa, forse per i suoi legami con Paolo. Nelle sue mani si concentrò, specie dal 1763, dopo l'allontanamento di Bestužev, la direzione della politica estera russa.
Col nome di P. è collegata l'idea della creazione del cosiddetto "sistema nordico", cioè di un'alleanza offensiva e difensiva degli stati nordici: Russia, Prussia, Danimarca, Svezia, Polonia e Inghilterra, contro i Borboni e gli Asburgo; per la quale P. appare come sostenitore del risanamento della vita statale polacca. Ma, prevalsa nel nord, per effetto della guerra turca del 1768 e del rafforzamento dell'influenza francese (antirussa) nella Svezia, la politica di Federico II, volta all'indebolimento e divisione della Polonia, P. finì con l'accettare le vedute della Prussia. Ma Caterina, contraria a ciò (in quel tempo la tendenza filoprussiana era rappresentata a corte dal giovane Paolo), si orientò verso un'unione con l'Austria. Di qui il declinare dell'influenza di P. nella politica estera russa dopo il 1772, pur conservando egli il suo posto fino al 1781, soprattutto alla corte del principe ereditario.
Bibl.: Lebedev, Grafy N. i P. Paniny, Pietroburgo 1863; Solov′ev, Istorija Rossii, XXIII-XXIX; A. I. Braudo, Russkij biogr. slovar′, 1902.