Poeta russo (Nemirov, Podolia, 1821 - Pietroburgo 1878), di vena facile e di ricca ispirazione sociale. Giornalista di talento, dette nuova vita alla rivista Sovremennik ("Il contemporaneo"), che divenne per opera sua l'organo della gioventù democratica e fu soppressa (1866) dopo un fallito attentato allo zar Alessandro II, e agli Otečestvennye Zapiski ("Annali patrî") che ebbero grandissima influenza sulla cultura russa del tempo. Molta parte della sua opera, soprattutto di quella giovanile, scritta affrettatamente per guadagnare, è di limitato valore artistico; ma nella sua maturità N. ha dato poesie liriche e poemetti che sono da considerare fra le più alte creazioni della letteratura russa di colorito sociale (Poet i graždanin "Il poeta e il cittadino"). Nucleo della migliore poesia di N. è la meditazione sulle sofferenze del popolo, delle donne e dei contadini in particolare (Moroz, krasnyj nos "Gelo, naso rosso", 1864; Komu na Rusi žit´ chorošo? "Chi vive bene in Russia?", 1866-76; Russkie ženščiny "Donne russe", 1871-72).