OSTROVSKIJ, Nikolaj Alekseevič
Scrittore russo, nato a Vilija, in Volinia, il 29 settembre 1904 e morto a Mosca il 22 dicembre 1936. È diventato famoso con un unico romanzo (Kak zakaljalas′ stal′ "Come fu temprato l'acciaio"), scritto negli ultimi anni di vita (1932-34; pubbl. 1935), quando, cieco e immobilizzato a letto per una grave malattia, conseguenza delle ferite riportate in guerra, con ammirevole energia volle continuare, come scrittore, a prendere parte attiva alla vita del suo paese.
Parzialmente il grande successo del romanzo, che è stato tradotto in molte lingue ed è citato ad esempio agli scrittori russi dalla critica sovietica, è dovuto anche al fascino personale dello scrittore, la cui casa a Soči nel Caucaso, era diventata meta di devoti pellegrinaggi; ma non si può negare che, tra romantiche e tragiche avventure, l'O. ha saputo tenere sempre desto l'interesse del lettore, e il romanzo scorre rapido, sufficientemente stringato, senza quelle ampollosità e quella retorica che sono proprie di altre opere del genere e a cui l'argomento, fortemente patriottico, poteva facilmente portare. La conoscenza della vita di O. ci permette di considerare autobiografica questa opera, sebbene non sia narrata in prima persona e l'autore stesso abbia insistito sul fatto che si tratta non di un'autobiografia, ma di un romanzo, volendo evidentemente con questo dare al suo libro il valore più universale di storia di una intera generazione. Si tratta della storia del giovane comunista Pavel Korčagin, figlio di operai, sguattero e poi apprendista che, con alcuni compagni, partecipa all'attività clandestina del partito in una città occupata prima dai Tedeschi, poi dai bianchi, poi dai nazionalisti ucraini e solo in fine dai comunisti; combatte in guerra come volontario e lavora infine alacremente alla ricostruzione. Nel suo ultimo anno di vita O. aveva iniziato un altro romanzo, Roždënnye burej ("Nati dalla tempesta"), che è però rimasto incompiuto ed è stato pubblicato solo nel 1951.
Bibl.: E. Balabanovič, N. O., mosca 1946; N. Vengrov, N. O., ivi 1952; S. A. Tregub, N. O. Kritiko-biografičeskij očerk, ivi 1954.