Critico letterario russo (Nižnij-Beloomut, govern. di Rjazan´, 1804 - Pietroburgo 1856). Esordì (con lo pseud. di Nikodim Nadumko) con articoli polemici contro i poeti romantici e lo stesso Puškin, pubblicati nel 1828 sulla rivista Vestnik Evropy ("Il Messaggero d'Europa"). Professore di belle arti e di archeologia all'univ. di Mosca (1831-35), fondò (1831) e diresse Teleskop ("Il telescopio"), dove nel 1836 pubblicò la prima delle Lettere filosofiche di P. Ja. Čaadaev, provocando la soppressione della rivista e la propria deportazione in Siberia. Liberato nel 1838, e ormai su posizioni conservative, nel 1848 divenne responsabile della sezione etnografica della Società Geografica Russa.