VAVILOV, Nikolaj Ivanovič
Genetista russo, nato nel 1887, morto a Magadan in Siberia, probabilmente alla fine del 1942. Studiò scienze agrarie a Petrovsko-Razumovskoe (presso Mosca), e poi lavorò a Cambridge e a Londra (fino al 1914) sotto la direzione di W. Bateson. Eseguì poi uno studio di vastissima mole e di notevole importanza teorica e pratica sui centri di origine delle piante coltivate (1926), che gli procurò larga fama. Altro suo lavoro di molto interesse è la teoria delle serie omologhe di variabilità (1920, 1922, 1935). Eseguì numerose spedizioni in varie regioni del globo, per la ricerca dei centri di origine delle piante coltivate, e organizzò nell'URSS, con indomita energia, una serie di Istituti di botanica applicata (riuniti poi sotto il nome di Accademia Lenin di scienze agrarie) che nel 1934 raggruppava ben 20.000 persone, fra tecnici e rícercatori.
Nel 1935 T. D. Lysenko, propugnatore di una teoria dell'eredità priva di serietà scientifica, cominciò a criticare l'opera di V., accusandolo di avere intralciato lo sviluppo della produzione agricola in Russia. In conseguenza di questa campagna V. fu estromesso, imprigionato (1940) ed esiliato. Nell'agosto 1948 molti genetisti di valore, già collaboratori del V., furono esonerati dalla direzione dei relativi istituti, sotto l'accusa di essere sostenitori delle teorie genetiche "mendeliane e morganiane".
Bibl.: P. S. Hdson e R. H. Richens, The new genetics in the Soviet Union, Cambridge 1946; Th. Dobzhansky, Nikolaj Ivanovič Vavilov, a martyr of genetics, in Journ. of Hered., XXXVIII, 1947, pp. 227-232.