DANILEVSKIJ, Nikolaj Jakovlevič
Pensatore russo, nato nel 1822, morto nel 1885. Le sue opere principali sono: La Russia e l'Europa (1871) e Il darwinismo (1885), oltre numerosi saggi scientifici e articoli di politica ed economia. Il suo nome rimane però affidato all'opera La Russia e l'Europa, in cui è esposta una particolare teoria panslavistica, che vuol essere una specie di anello di congiunzione tra le idee dei primi slavofili e quelle dei più recenti nazionalisti russi.
Più accorto dei rappresentanti del classico slavofilismo, il Danilevskij non insiste tanto sui pregi della razza slava, quanto sul fatto che l'Occidente non può pretendere d'essere rappresentante d'una cultura universale, perché una simile cultura universale non può esistere. Le sfere fondamentali dell'attività storico-culturale dei popoli sono, secondo D., quattro: la religiosa, la culturale propriamente detta, la politica e la social-economica. I varî popoli avrebbero sviluppato maggiormente questa o quella delle sfere indicate; alla Russia, e al mondo slavo in generale, spetterebbe il compito di svilupparle tutte e quattro contemporaneamente. È evidente in quest'ultima affermazione la contraddizione con la negazione d'una cultura universale: e questa contraddizione appunto ha formato la base della maggior parte delle critiche rivolte al D. Politicamente il compito che dalle teorie di D. deriverebbe alla Russia, sarebbe l'organizzazione d'una federazione slava, con la Russia alla testa e Costantinopoli come capitale.
Trad. tedesca: N. I. Danilevsky, Russland und Europa, trad. di Karl Nátzel, Stoccarda e Berlino 1920.
Bibl.: P.N. Miljukov, Razloženie slavjanofilstva (La dissoluzione dello slavofilismo), in Iz istorii russkoj intelligencii (Dalla storia dell'"intelligenza" russa), Pietroburgo 1902 V. Solov'ev, in Enciklopediceskij Slovar, X, Pietroburgo 1893; Th. G. Masaryk, La Russia e l'Europa, trad. italiana, Roma 1923; V.V. Zenkovskij, Russkie mysliteli i Evropa (I pensatori russi e l'Europa), Parigi [1927].