Filosofo russo (Kreslavka, Vitebsk, 1870 - Sainte-Geneviève-des-Bois, Oise, 1965); prof. di filosofia nell'univ. di Pietroburgo (1900-21), poi, esiliato, nell'univ. russa di Praga (1922-42), quindi nell'univ. di Bratislava (1942-45) e al seminario russo-ortodosso di New York (1946-50). In metafisica ha ripreso sostanzialmente il monadismo di Leibniz e in gnoseologia ha sostenuto un realismo assoluto, che egli chiama "intuizionismo", secondo il quale l'oggetto esterno è presente quale è in sé stesso alla coscienza soggettiva. Tra i suoi scritti: Die Grundlegung des Intuitivismus (1908); L'intuition, la matière et la vie (1908); Der Intuitivismus und die Lehre von der Transsubjectivität der sinnlichen Qualitäten (1933); Čuvstvennaja, intellektualnaja i mističeskaja intuicija ("L'intuizione sensoriale, intellettuale e mistica", 1938); Bog i mirovoe zlo: Teodiceja ("Dio e il male del mondo: Teodicea", 1941); Etika (1949); Histoire de la philosophie russe dès origines à 1950 (1954).