Generale, diplomatico e uomo politico (San Pietroburgo 1832 - ivi 1908). Ambasciatore a Pechino (1859), dove ottenne dalla Cina la cessione alla Russia del territorio dell'Ussuri; trasferito (1864) a Costantinopoli, vi condusse una vigorosa politica panslava a sostegno degli Slavi cristiani contro la Turchia. Scoppiata la guerra con questa (1877), contribuì a piegare la Sublime Porta al trattato di Santo Stefano. Sconfessata la sua politica con il congresso di Berlino (1878), cui non partecipò, si ritirò a Nizza. Nominato ministro dell'Interno da Alessandro III nel 1881, l'anno dopo fu escluso dal potere per iniziativa di K. P. Pobedonoscev, contrario alla convocazione di assemblee popolari propugnata da Ignat´ev. Lasciò memorie pubblicate nel 1914-15.