LESKOV, Nikolaj Semenovič
Scrittore russo, nato a Gorochovo, nel governatorato di Orel′ il 4 febbraio 1831, morto a Pietroburgo il 21 febbraio 1895. Costretto a guadagnarsi la vita prima di aver terminati gli studî, L. s'impiegò nella cancelleria del tribunale a Orel′ e fino al 1860 passò da un impiego all'altro tra cui l'amministrazione di tenute signorili in luoghi diversi. Nel 1860 pubblicò a Kiev alcuni articoli di vario contenuto, che richiamarono l'attenzione su di lui. Trasferitosi a Pietroburgo l'anno dopo, divenne collaboratore delle riviste più o meno liberaleggianti del tempo, senza però esprimere mai idee radicali ed estremiste. Sospettato nei circoli avanzati di essere al servizio della polizia, a causa di un articolo a proposito degl'incendî del 1862 a Pietroburgo, cercò invano di giustificarsi, e, dato il suo sempre maggiore raffreddamento per le idee democratiche, dimostrato ben presto dal romanzo Nekuda (Non c'è via d'uscita, 1864) divenne del tutto inviso ai circoli liberali. I romanzi e i racconti che seguirono, tra cui Ostrovitjane (Gl'isolani, 1866) e Na nožach (A ferri corti, 1870-77) segnarono anzi il netto distacco dello scrittore dai circoli radicali, e soprattutto il suo atteggiamento critico di fronte alla corrente nichilista.
Gli anni di maggiore attività di L. furono quelli dal 1864 al 1880. La cerchia d'interessi dello scrittore sembra in quest'epoca limitarsi a una determinata classe, quella del clero, ma in realtà intorno a questo nucleo centrale si muove nei suoi romanzi e racconti tutta la vita sociale russa anteriore e posteriore alla riforma.
Nella rappresentazione di questo mondo, L. appare preoccupato della raccolta di materiali documentarî e della loro chiara valutazione da un punto di vista morale. Nella pittura di ambienti e di eroi di L. era facile riconoscere ambienti e personaggi viventi, e quindi le sue opere, soprattutto quelle a forma di cronaca, assumevano il tono di attacco e satira personale. Non tutta però la produzione leskoviana di questo periodo ebbe un tale carattere e in alcuni racconti di minori proporzioni, libero da preoccupazioni morali, egli riuscì a creare dei veri capolavori narrativi, come La donna bellicosa, Lo scacciadiavoli, Un artista del tupè, La Lady Macbeth del Distretto di Mcensk, Il mancino. Le opere di maggiore mole come Soborjane (Gli ecclesiastici) pubblicato nel 1872, Ostrovitjane (Gl'isolani), per quanto meno perfette, sono però nel loro complesso una documentazione senza uguale di tutto il periodo storico al quale L. appartenne; e una documentazione vivificata dalla forte passione - amore e disprezzo nello stesso tempo - che lega L. ai suoi personaggi.
Di enorme ricchezza fu l'ispirazione dello scrittore, come inesauribile fu il suo interesse non solo per i problemi in quanto tali, ma anche per le capacità pratiche dello spirito umano, sempre guidato nelle sue manifestazioni, da una forza superiore (esempî mirabili L'angelo suggellato e Il mancino). Del tutto a sé nella letteratura del suo tempo L. si trovò anche per l'originalità della forma, in cui varietà di stile e ricchezza di lessico sono si può dire esclusivamente leskoviani.
Ediz.: Raccolta delle opere (Sobranie sočinenij) in voll. 36, Pietroburgo 1902-03, con introduzione di R. I. Sementkovskij. È la più completa, ma vi mancano molti degl'innumerevoli articoli pubblicati da L. in riviste con lo pseudonimo Stebnickij. Izbrannye sočinenija (Opere scelte) con note di V. Ejchenbaum, Mosca-Leningrado 1931. - Traduzioni: E. Lo Gatto, L'Angelo suggellato (e. altri racconti), Roma 1925; A. Polledro, Il brigante di Ascalona (insieme col racconto Il pecorone), Lanciano 1927; M. Silvestri, Il mancino, in Rivista di lett. slave, 1928; id. La donna bellicosa (e altri racconti), Torino 1929. Tutti e tre questi volumi di traduzioni con introduzioni biografico-critiche. Per le numerose traduzioni tedesche vedi appendice bibliografica a A. Luther, Geschichte der russischen Literatur, Lipsia 1924.
Bibl.: A. I. Faresov, Protiv tečenija (Contro corrente), Pietroburgo 1904; A. L. Volynskij, Leskov, Pietrogrado 1923 (già pubblicato nel 1897); B. M. Ejchenbaum, Leskov i sovremennaja proza (L. e la prosa contemporanea) nella raccolta Literatura, Leningrado 1927; P. Kovalewsky, N. S. Leskov peintre méconu de la vie nationale russe, Parigi 1925; L. Ginzburg, Scrittori russi dell'Ottocento; Ljeskov, in La cultura, IX, 1930.