Harnoncourt, Nikolaus
Direttore d'orchestra, violoncellista, gambista e musicologo austriaco, nato a Berlino il 6 dicembre 1929. Fondatore e direttore nel 1953 del Concentus Musicus di Vienna, H. ha dato un contributo determinante all'affermazione di un nuovo modo di eseguire il repertorio musicale del 17° e 18° sec., basato sul rigoroso studio filologico delle fonti e sul ripristino di una sonorità il più possibile vicina a quella originale. Ha studiato violoncello a Graz sotto la guida di P. Grümmer e si è perfezionato a Vienna con E. Brabec. Nel 1952 è entrato a far parte dei Wiener Symphoniker, con i quali ha suonato fino al 1969. Insoddisfatto della tradizione esecutiva ereditata dal Romanticismo, che considera gli strumenti moderni come il punto culminante di un lungo processo evolutivo, H. ha affrontato lo studio della prassi esecutiva rinascimentale e barocca e delle caratteristiche costruttive e foniche degli strumenti dell'epoca, riuscendo a coniugare in modo esemplare la pura ricerca musicologica con le esigenze della pratica musicale.
Dopo un lungo periodo di studio preparatorio, il Concentus Musicus - che suona esclusivamente su strumenti originali o su copie fedeli, adottando fraseggi e dinamiche coerenti con la prassi musicale dell'epoca - ha intrapreso nel 1957, sotto la guida di H., un'intensa attività concertistica, affiancata da numerose incisioni discografiche. Prima grande affermazione internazionale dell'ensemble è stata la registrazione, nel 1962, dei Concerti brandeburghesi di J.S. Bach, seguita da quella del Messiah di G.F. Händel e dei maggiori lavori corali di Bach. Nel 1971 H. ha iniziato, in collaborazione con G. Leonhardt, la registrazione integrale delle cantate di Bach, e l'anno seguente ha effettuato la prima registrazione di Castor et Pollux di J.-Ph. Rameau. Dal 1975 al 1979 ha diretto all'Opernhaus di Zurigo le tre opere di C. Monteverdi (L'Orfeo, L'incoronazione di Poppea, Il ritorno di Ulisse in patria) con la regia di J.-P. Ponnelle. Successivamente, ha allargato il suo repertorio affrontando con orchestre moderne - ma seguendo analoghi criteri di rigore filologico - le sinfonie di F.J. Haydn e diverse partiture mozartiane (Lucio Silla, Idomeneo, Don Giovanni; oltre all'incisione integrale delle sinfonie effettuata con l'orchestra del Concertgebouw di Amsterdam nel 1981). Nel 1992-93 ha inciso le nove sinfonie e la Missa Solemnis di L. van Beethoven con la Chamber Orchestra of Europe, per poi spingersi fino all'operetta di J. Strauss con l'orchestra del Concertgebouw di Amsterdam (1996); nel 1997 ha diretto la sua prima opera verdiana con Aida (Zurigo). Dal 1972-73 ha tenuto regolarmente corsi di prassi esecutiva e di organologia al Mozarteum e presso l'istituto di Musicologia dell'università di Salisburgo.
H. è autore di numerosi saggi concernenti il suo lavoro di interprete-musicologo. Tra i suoi scritti ricordiamo: Zur Geschichte der Streichinstrumente und ihres Klanges, in Österreichische Musikzeitschrift, 1961; Probleme der Wiedergabe von Bachs Chor-Orchester-Werken, in Österreichische Musikzeitschrift, 1969; Notenschrift und Werktreue, in Musica, 1971; Musik als Klangrede: Wege zu einem neuen Musikverständnis (1982); Der musikalische Dialog: Gedanken zu Monteverdi, Bach und Mozart (1984; trad. it. 1987).