NILO l'Asceta, santo (Νεῖλος), detto anche il Sinaita
Scrittore ascetico del sec. V; fu prima ufficiale della corte di Teodosio e discepolo devoto di S. Giovanni Crisostomo, poi monaco sul monte Sinai insieme con il figlio Teodulo.
Le sue opere si possono dividere in tre gruppi: a) ascetico-morali (De oratione, De octo spiritibus malitiae, Ad Eulogium, ecc.); b) sul monachismo (Oratio in Albianum, De monastica exercitatione, De voluntaria paupertate, De monachorum praestantia, De magistris et discipulis, ecc.); c) le lettere, in numero di 1061. Tra le opere del secondo gruppo, quella intitolata: Narrationes de caede monachorum, dove egli narra un'invasione di Saraceni al Sinai nel 410, la cattura di suo figlio Teodulo, che egli ritrova in Elusa, è agli studiosi nota per la descrizione del sacrificio del cammello, sulla quale W. Robertson Smith ha fondato la sua teoria del sacrificio-comunione.
Ediz. e bibl.: Le opere in Patrol. Gr., LXXIX, coll. 81-1280; O. Bardenhewer, Gesch. der altkirchl. Literatur, IV, Friburgo in B. 1924, pp. 161-178; Fr. Degenhart, Der hl. Nilus Sinaita, Münster in W. 1915; K. Heussi, Untersuchungen zu Nilus dem Asketen, Lipsia 1917; W. Robertson Smith, Lectures on the Rel. of the Semites, 2ª ed., Londra 1894, letture 9ª e 10ª.