NILOS
1°. - È il nome di un presunto architetto romano che un'erronea lettura (Ò... ιλου) aveva fatto riconoscere sulla base di una colonna di granito rosso egiziano rinvenuta nel XVIII sec. presso il palazzo di Montecitorio a Roma, quella stessa colonna, con tutta probabilità, che in un tempo successivo fu eretta in onore dell'Immacolata a Piazza di Spagna, davanti al palazzo di Propaganda Fide.
L'iscrizione greca è esattamente databile giacché menziona un Dioscuro, prefetto dell'Egitto nel nono anno dell'impero di Traiano, cioè nel 106 d. C.: ma la N iniziale del nome del supposto architetto è in realtà qui con valore di numerale (vedi il trattino che la sovrasta), mentre l'architetto sarebbe menzionato alla riga successiva e il suo nome, pure mutilo, è integrato in [᾿Αρισ]τείδου. Secondo un'altra ipotesi, l'Aristeides qui menzionato non è neppure l'artefice della colonna, ma l'appaltatore (redemptor) dei lapicidi. La lettura col nome di N. è ancora accettata dal Brunn e dal Weickert.
Bibl.: De Fabris, Il piedistallo della colonna Antonina, Roma 1846, p. XII, tav. IV; L. Bruzza, Iscrizioni dei marmi grezzi, in Ann. Inst., 42, 1870, p. 199, n. 331, tav. agg. G, n. 3; I. G., XIV, Berlino 1890, p. 635, n. 2421, i; H. Brunn, Geschichte der grieechischen Künstler, II, Stoccarda 1889, p. 251, par. 373; Weickert, in Thieme-Becker, XXV, 1931, p. 481, s. v.; E. Fabricius, ion Pauly-Wissowa, XVII, 1936, col. 591, s. v. Nilus, n. 2.