Vedi NIMRUD dell'anno: 1963 - 1996
NIMRUD (v. vol. V, p. 499)
Il grande centro urbano assiro di Kalkhu, fondato nel XIII sec. a.C. da Salmanassar I ed eretto poi a capitale dell'impero neoassiro da Assurnasirpal II, è stato oggetto negli ultimi due decenni (dopo la conclusione nel 1963 degli scavi britannici diretti da M. E. L. Mallowan con la collaborazione di D. Oates), di ricerche, scavi, studi, restauri a opera della Direzione Generale delle Antichità dell'Iraq, del Centro Scavi Polacco di Varsavia e di interventi internazionali coordinati dalle autorità irachene, cui ha anche partecipato il Centro Scavi dell'Università di Torino.
Benché alcuni risultati non secondari siano emersi negli anni più recenti dalla ripresa parziale dello scavo di settori non ancora esplorati dell'ampio palazzo della cittadella secondaria detto «Forte Salmanassar», in particolare con il ritrovamento di nuove serie di oggetti in avorio (v.), i maggiori ritrovamenti, in parte assolutamente eccezionali, si sono verificati soprattutto in due settori topografici della cittadella principale, quello del c.d. Palazzo Nord-Ovest fondato da Assurnasirpal II e quello dell'area centrale della cittadella, dove si riteneva che fosse stato costruito il c.d. Palazzo Centrale, ricordato nelle iscrizioni di Tiglatpileser III come sua nuova fondazione palatina. Nel primo caso, i lavori hanno consentito l'acquisizione di importanti complementi e miglioramenti delle conoscenze della struttura architettonica del grande edificio di Assurnasirpal II, il ritrovamento di nuove importanti collezioni di avori del IX-VIII sec. a.C. in eccellente stato di conservazione e soprattutto hanno portato alla scoperta di tre tombe reali dai corredi straordinariamente ricchi, appartenute a grandi personaggi della corte assira tra la prima metà del IX e la fine dell'VIII sec. a.C. Nel secondo caso, la ripresa degli scavi nella regione centrale della cittadella, che è a tutt'oggi la meno conosciuta e la più enigmatica dell'intera acropoli di N., ha permesso di recuperare una serie di importanti frammenti della struttura topografica della cittadella immediatamente a S del Palazzo Nord-Ovest.
Per quanto concerne il Palazzo Nord-Ovest di Assurnasirpal II, i nuovi dati acquisiti sono fondamentali e riguardano essenzialmente la collocazione della fronte dell'edificio sul lato E del complesso anziché su quello Ν di fronte al Tempio e alla Ziqqurat di Ninurta, l'accesso al c.d. babānu da ricostruire in un ingresso monumentale a E in luogo del secondario passaggio che metteva in relazione il palazzo con il complesso sacro di Ninurta, l'articolazione del prospetto della sala del trono (B) in tre portali, uno centrale maggiore e due secondari laterali, e, infine, l'identificazione di due altri settori occidentali dell'edificio, incentrati l'uno su una corte minore a O del babānu e l'altro su una seconda corte a O del bitānu. Queste precisazioni sono di primaria importanza, sia perché la struttura complessiva della grande residenza diviene assai diversa e più articolata di quanto supposto dal Mallowan, sia perché con l'acquisizione di queste estensioni diventa assai più spiegabile la pur sommaria descrizione dell'edificio come di un palazzo «costituito da otto settori», contenuta nella c.d. Stele del Banchetto, che fu eretta dallo stesso Assurnasirpal II presso la sala del trono per commemorare il gigantesco ricevimento offerto dal sovrano per l'inaugurazione dell'edificio. Sulla base di queste nuove acquisizioni il Palazzo Nord-Ovest di N. sempre più chiaramente appare planimetricamente il modello del più tardo palazzo reale che fu eretto nella nuova fondazione reale di Dūr-Šarrukīn da Sargon II, il quale governò certo l'impero risiedendo per la maggior parte del suo regno proprio a Kalkhu nel Palazzo Nord-Ovest.
Mentre diverse centinaia di nuovi avori, spesso in ottimo stato di conservazione, sono state ritrovate soprattutto in pozzi del settore domestico a S del bitānu, gli studi critici per un'adeguata classificazione e attribuzione delle varie serie di avori di N., soprattutto a opera di G. Herrmann e di I. J. Winter, hanno compiuto sostanziali progressi. Da tali studi risulta con un forte grado di plausibilità che gruppi di avori di N. possono essere attribuiti fondatamente a officine localizzate nell'area di Ḥama e nel regno di Sam'al in Siria settentrionale, a una bottega probabilmente siriana meridionale che potrebbe essere stata a Damasco stessa e a scuole attive a Guzana in alta Mesopotamia.
Il complesso lavoro di identificazione dei luoghi originari di collocazione delle lastre ortostatiche della straordinaria decorazione scultorea del Palazzo Nord-Ovest è oggi quasi completato. Si può ormai essere certi che i rilievi parietali di soggetto epico-narrativo decoravano, oltre alla grande sala del trono (B), anche almeno un vano e un corridoio dell'ala O del complesso (che è definitivamente ricostruita, con incertezze minori solo di dettaglio), che la tematica delle sale a E, a Ν e a S del bitānu, in cui i soggetti erano invece mitico-simbolici, concerneva prevalentemente la purificazione delle armi dell'esercito assiro e che la fronte della sala del trono aveva certamente un solo tema, quello dei tributi recati al sovrano, espresso in rilievi a figure di grandi dimensioni contro la norma dei rilievi narrativi, sempre a due registri continui sovrapposti intercalati dall'ampia fascia con incisa la c.d. Standard Inscription.
È nell'area del Palazzo Nord-Ovest, al di sotto delle pavimentazioni del grande edificio palatino di Assurnasirpal II, secondo un'antica tradizione mesopotamica, documentata in Assiria anche ad Assur, che tra il 1988 e il 1990 sono state scoperte tre tombe reali a volta, con sarcofagi in terracotta e in pietra, ricchissime soprattutto di gioielli, di coppe e in minor misura di utensili d'oro. Nella prima tomba scoperta, priva di iscrizioni, che sembra aver contenuto 388 oggetti d'oro, dell'occupante sono stati recuperati solo parti del cranio e di alcune ossa lunghe, che sembrano tutte pertinenti a un inumato di sesso maschile morto a un'età di c.a 40 anni. La seconda tomba, scoperta nell'aprile 1989, era assai più ricca, conteneva oltre 1.000 pezzi di gioielleria di eccezionale ricchezza e raffinatezza in grandissima parte di fattura assira e sembra aver ospitato i resti di tre regine d'Assiria, che, pur senza ancora definitive certezze, si è proposto di identificare nelle mogli di Sargon II, di Tiglatpileser III e di Salmanassar V: le due prime sarebbero state inumate in due sarcofagi di pietra, mentre i resti della terza si è supposto che potessero essere quelli cremati contenuti in una giara di alabastro. Non meno importante di quest'ultima è la terza tomba, scoperta nell'agosto 1989, che era il sepolcro della regina Mulissumukannišat-Ninua, che, come appare chiaramente dalle iscrizioni ritrovate nella tomba, fu successivamente la moglie di Assurnasirpal II e di Salmanassar III. Ciò che è singolare di questa tomba è che in essa sono state raccolte anche iscrizioni relative ad Adad-nirari III, al potente turtanu Šamši-ilu, che potrebbe essere stato un figlio di Adad-nirari III, e addirittura a Tiglatpileser III. Benché i ricchissimi materiali di queste tombe reali del IX e VIII sec. a.C. non siano ancora noti che in maniera assai parziale, è certo che la scoperta delle tombe delle regine d'Assiria a N. è di importanza comparabile, nell'archeologia mesopotamica, solo a quella del Cimitero Reale di Ur.
Nell'area centrale della cittadella di N. gli scavi, eseguiti soprattutto dagli archeologi polacchi, hanno riportato alla luce i resti, assai mal conservati ma ben leggibili, di un prospetto monumentale E-O a tre portali con basi di grandi statue di colossi apotropaici leonini e taurini. Benché questi resti, che sono stati definiti l'Edificio Centrale e in cui le iscrizioni sono chiaramente di Assurnasirpal II, presentino tutti i caratteri tipici di una sala di ricevimento palatina, è stato proposto che si tratti di un settore di un santuario, che sarebbe uno dei templi menzionati appunto dal rifondatore di Kalkhu della prima metà del IX sec. a.C. Le difficoltà di interpretazione di questa area con resti architettonici assai danneggiati, che già nell'antichità dovette subire forti saccheggi, sono accresciute dal fatto che a SO del prospetto di Assurnasirpal II v'erano altre strutture, a esso collegate, costruite da Salmanassar III: il prospetto e queste strutture sembrano aver formato una sorta di ampia piazza monumentale, che deve essere stato un luogo urbanisticamente significativo della cittadella di Kalkhu nel IX secolo. Al di sopra delle strutture di Salmanassar III altri resti neoassiri, assai poveramente conservati, sono stati interpretati inizialmente come frammenti del Palazzo Centrale menzionato nelle iscrizioni di Tiglatpileser III, ma sembra ormai indubbio che questi resti di muri siano più tardi dell'VIII sec. a.C.
Da ultimo, a proposito dell'enigmatico edificio palatino di Tiglatpileser III, gli archeologi polacchi, come H. A. Layard nel secolo scorso, sono riusciti a scoprire in una trincea adiacente alla presunta piazza una serie di ortostati scolpiti frammentari, sicuramente appartenenti a Tiglatpileser III, smontati e impilati, pronti per essere riusati in un'altra fabbrica palatina di Kalkhu. Quanto alla collocazione topografica del Palazzo Centrale, sembra che si debba ammettere che esso si trovasse a O della piazza e del nuovo Edificio Centrale, probabilmente a ridosso del limite occidentale dell'acropoli.
Bibl.: Rapporti preliminari di scavo: J. Meuszyński, Preliminary Report on the First Season of Polish Excavations at Kalhu (Nimrud), April-May 1974, in EtTrav, IX, 1976, pp. 265-272; id., Second Preliminary Report on the Polish Excavations at Kalhu (Nimrad), ibid., X, 1978, pp. 417-420; R. Sobolewski, Preliminary Report on the Third Season of Polish Excavations at Kalhu (Nimrud), March-April 1976, ibid., XI, 1979, pp. 253-265; A. Mierzejewski, Polish Excavations at Nimrud-Kalh, 1974-1976. Some Preliminary Remarks on the Newly Discovered Neo-Assyrian Constructions and Reliefs, in Sumer, XXXVI, 1980, pp. 151-162; R. Sobolewski, The Polish Work at Nimrud. Ten Years of Excavations and Study, in ZA, LXXI, 1982, pp. 248-273; M. Mahmud, J. Black, Recent Work in the Nabu Temple, Nimrud, in Sumer, XLV, 1985-1986 (1989), pp. 134-155.
In generale: M. Mallowan, L. G. Davies, Ivories from Nimrud (1949-1963), 2. Ivories in Assyrian Style, Londra 1970; M. Mallowan, G. Herrmann, Ivories from Nimrud (1949-1963), 3. Furniture from SW 7 Fort Shalmaneser, Londra 1974; J. Meuszynski, Neo-Assyrian Reliefs from the Central Area of Nimrud Citadel, in Iraq, XXXVIII, 1976, pp. 37-43; I. J. Winter, Carved Ivory Furniture Panels from Nimrud. A Coherent Subgroup of the North Syrian Style, in MetrMusJ, XI, 1976, pp. 25-54; S. M. Paley, The Texts, the Palace, and the Reliefs of Ashumasirpal II, in AJA, LXXXI, 1977, pp. 533-543; S. M. Paley, R. Sobolewski, A New Reconstruction of Room Ζ in the North-West Palace of Assurnasirpal II at Nimrud (Kalhu), in Iraq, XLIII, 1981, pp. 85-99; D. Kolbe, Die Reliefprogramme religiös-mythologischen Charakters in neuassyrischen Palästen. Die Figurentypen, ihre Benennung und Bedeutung, Francoforte 1981; J. Meuszynski, Die Rekonstruktion der Reliefdarstellungen und ihrer Anordnung im Nordwestpalast von Kalhu (Nimrud). Räume B.C.D.E.F.G.H.L.N.P. (BaF, II), Magonza 1981; R. Sobolewski, Beitrag zur theoretischen Rekonstruktion der Architektur des Nordwest-Palastes in Nimrad (Kalhu), in D. v. Papenfus (ed.), Palast und Hütte, Magonza 1982, pp. 237-250; R. Sobolewski, The Shalmanaser III Building in the Central Area of the Nimrud Citadel, in Vorträge gehalten auf der 28. Rencontre assyriologique internationale, Wien 1981, Horn 1982, pp. 329-340; J. J. Winter, The Program of the Throneroom of Assurnasirpal II, in P. O. Harper, H. Pittman (ed.), Essays in Near Eastern Art and Archaeology in Honour of Ch. Κ. Wilkinson, New York 1983, pp. 15-31; J. E. Reade, Texts and Sculptures from the North-West Palace, Nimrud, in Iraq, XLVII, 1985, pp. 203-214; G. Herrmann, Ivories from Room SW 37, Fort Shalmanaser: Commentary and Catalogue, Londra 1986; U. Magan, Assyrische Königsdarstellungen. Aspekte der Herrschaft. Eine Typologie (BaF, IX), Magonza, 1986; Y. Tomabechi, Wall Paintings from the North-West Palace at Nimrud. Assurnasirpal II, 883-859 B.C., in AfO, XXXIII, 1986, pp. 43-45; S. M. Paley, R. P. Sobolewski, The Reconstruction of the Relief Representations and Their Positions in the Northwest-Palace at Kalhu (Nimrad), 2. Rooms I.S.T.Z, West-Wing (BaF, X), Magonza 1987; P. Matthiae, Realtà storica e livelli di lettura nei rilievi narrativi di Assurnasirpal II a Nimrud, in SciAnt, II, 1988, pp. 347-376; E. Auerbach, Emphasis and Eloquence in the Reliefs of Tiglath-Pileser III, in Iraq, LI, 1989, pp. 79-84; G. Herrmann, The Nimrud Ivories, 1. The Flame and Frond School, ibid., pp. 85-109; M. S. Damerji, The Second Treasure of Nimrud, in M. More, H. Ogawa, M. Yoshikawa, Near Eastern Studies. Dedicated the H. J. H. Prince T. Mikasa on the Occasion of His Seventy-Fifth Birthday, Wiesbaden 1991, pp. 9-16; G. Herrmann, The Nimrud Ivories, 2. A Survey of the Traditions, in B. Hrouda, S. Kroll, P. Z. Spanos (ed.), Von Uruk nach Tuttul. Eine Festschrift für E. Strommenger, Monaco 1992, pp. 65-79; ead., Ivories from Nimrud (1949-1963), 5. The Small Collections from Fort Shalmaneser, Londra 1992; S. M. Paley, R. P. Sobolewski, The Reconstruction of the Relief Representations and Their Positions in the Northwest-Palace at Kalhu (Nimrüd), 3. The Principal Entrances and Courtyards (BaF, XIV), Magonza 1992.