NINFA
. Città sorta nelle Paludi Pontine, nel Lazio, ai piedi del monte dove era l'etrusca Norba, vicino a un antico ninfeo. Massa imperiale dapprima, fu ceduta nel secolo VIII da Costantino V Copronimo a papa Zaccaria e sotto l'amministrazione della Chiesa prosperò fino a costituire nel sec. XI un fiorente centro, cinto da mura, governato di fatto, se non di diritto, da una specie di comune consortile. La sua posizione ai confini del Lazio, la debolezza del governo della Chiesa, assorta nelle gravi lotte contro la nobiltà romana dapprima, contro l'impero poi, rafforzarono sempre più le sue tendenze all'autonomia. Pasquale II però l'assoggettò di nuovo alla Chiesa con un patto che è di grande importanza per lo studio delle istituzioni feudali nel Lazio. Nel 1159 vi fu consacrato il papa Alessandro III. Nei secoli XII e XIII i Frangipane e poi i Conti ne ebbero parziale possesso. L'8 settembre 1298 il libero comune vendeva ogni suo diritto e l'intero patrimonio per 200.000 fiorini d'oro a Pietro di Roffredo Caetani, che vi costruì il piccolo castello. Confiscata per breve tempo in favore dei Borgia ai tempi di Alessandro VI, ritornò poi ai Caetani che ne hanno mantenuto il possesso fino a oggi insieme con gran parte delle terre fra Cisterna, Sermoneta e il lago di Fogliano. Distrutta nel 1382 durante le lotte dello scisma d'Occidente e poi abbandonata forse anche a cagione della malaria, le sue rovine offrono oggi al turista una visione quanto mai suggestiva.
Doppia cinta di mura fornita di torrioni, chiese dirute, il palazzo del comune, l'altissima torre, qualche ponte che traversa il fiume, ricordano l'antico sviluppo della città. Tra le chiese notevoli erano: S. Pietro, di cui rimane l'abside (sec. XIII) e le mura, con vestigia di pitture; S. Salvatore; S. Maria Maggiore, meglio conservata, col suo campanile del sec. XIII e pitture di qualche importanza nell'abside. Sul vicino monte vanno ricordati l'antro di S. Michele arcangelo, con avanzi di affreschi, e l'adiacente convento costruito da Gregorio IX.
Bibl.: Regesta chartarum e la Domus Caietana pubblicati da G. Caetani, Roma 1922-1933; G. Falco, I comuni della Campagna Marittima nel Medioevo, in Archivio Soc. romana di storia patria, 1913-16; Sulla formazione e la costituzione della signoria dei Caetani, in Rivista storica italiana, XLV (1928); G. Tomasetti, La campagna romana, Roma 1910, II, p. 393 segg.; C. Enlart, Villes mortes du Moyen âge, Parigi 1920, pp. 69-82.