niobio
niòbio [Der. del nome mitologico di Niobe, figlia di Tantalo, in quanto fu identificato in un campione di tantalio] [CHF] Elemento chimico, appartenente alla colonna a del V gruppo del 2° periodo, grande, del Sistema periodico degli elementi, di simb. Nb, numero atomico 41, peso atomico 92.91, senza isotopi stabili ma con vari isotopi instabili (v. App. I: VI 665 c); fu scoperto da C. Hatchett nel 1801 con il nome di columbio, riscoperto nel 1844 con il nome attuale e isolato nel 1866. È un metallo di aspetto argenteo; è piuttosto stabile agli agenti chimici, essendo peraltro attaccato dall'acido fluoridrico e ossidandosi facilmente oltre 200 °C, ed è diffuso in vari minerali come niobato; nei composti ha le valenze da 2 a 5, e i composti più importanti sono quelli derivanti dalla valenza 5. Ha importanti applicazioni metallurgiche (materiali per tubi a vuoto, per la missilistica, ecc.) e anche nella tecnica dei reattori nucleari a fissione a causa della sua bassa sezione d'urto per neutroni.
Principali proprietà del niobio Calore spec. [103 J kg-1 K-1] 0.26 (25 °C)
Coeff. dilat. term. lin. [K-1] 7 10-6(25 °C)
Condutt. term. [W m-1 K-1] 53.7 (25 °C)
Configurazione elettronica (Kr) 4d4 5s1
Energia di ionizzazione [eV] (I)6.88;(II)14.32
Entalpia di fusione [103 J kg-1] 288.47
Entropia termica [J K-1 mol-1] 36.4 (25 °C)
Massa volumica [103 kg m-3] 8.902 (20 °C)
Resistività elettr. [10-8 Ω m] 12.5 (0 °C)
Sez. d'urto di assorb. per
neutroni termici [barn atomo-1] 1.15
Struttura cristallina (298 K) cub. corpo centr.
(par. reticolari in Å) (a=3.30)
Suscett. magn. mol. [10-6 CGSem] 195 (20 °C)
Temperatura di ebollizione [K] 5015
Temperatura di fusione [K] 2741 ± 10