NIOLO (A. T., 29 bis)
Regione interna della Corsica compresa tra i fiumi Asco e Golo, a sud della Balagna e del Nebbio. Essenzialmente montuosa, in massima parte granitica, essa è la regione più elevata dell'isola, attraversata da una lunga dorsale, che scende dal M. Cinto, la cima più alta della Corsica (m. 2710), fino al M. Traunato (m. 2180) e che, dopo le strette gole di Scala di Santa Regina e dell'Asco, si apre in una conca di calcari e arenarie mesozoiche, ricolma di alluvioni alla confluenza dei due fiumi. È regione eminentemente pastorale, con scarsi boschi di pini, ma estesi pascoli magri e piccoli villaggi arrampicati per le montagne, con poche colture di cereali; l'abitano poveri pastori, che emigrano facilmente nelle altre parti dell'isola e in Francia per cui la regione va lentamente spopolandosi. V'è caratteristico il nomadismo stagionale, coi greggi di ovini, dagli alti pascoli della montagna d'estate, alla Piana d'Aleria sulla costa orientale, d'inverno. Nel Niolo si conservano ancora abiti e costumi insulari; le donne vi tessono il panno còrso di lana di capra non disgrassata, con il quale si fa il "pelone", mantello con cappuccio dei pastori, mentre gli uomini si dedicano alla preparazione dei latticinî.
Il Niolo, chiuso da tutte le altre regioni, all'inizio formava una delle otto pievi della provincia di Corte, il cuore dell'indipendenza còrsa, e oggi è diviso nei comuni di Albertacce, Calacuccia, Corscia, Lozzi e Casamaccioli, fra i più poveri della Corsica.
Bibl.: J. B. Mercaggi, L'île de Corse. Guide pratique, Ajaccio 1910; A. Quantin, La Corse, Parigi 1914; R. Ambrosi, Géographie de la Corse, Bastia 1914; L. Blancard, La Corse, Grenoble 1926; T. C. I., Guida d'Italia: Sardegna e Corsica, Milano 1929; La Corse e l'île d'Elbe, Parigi 1929.