NIRVANA (pali: Nibbāna, "estinzione")
Due specie di nirvāṇa conoscono i testi canonici del buddhismo: il nirvāṇa visibile o in vita, che è l'estinzione delle passioni, la santità ottenuta percorrendo l'"augusto cammino"; e il "nirvāṇa completo" o in morte, che è la liberazione dalla rinascita. Questo secondo grado del nirvāṇa è meglio definito col nome di parinirvāṇa, "assoluta estinzione". La felicità di questo stato perfetto è puramente negativa e consiste nel cessare di ogni sensazione e quindi del dolore. Ma non tutti i seguaci dell'Illuminato si adattarono all'idea che la promessa immortalità consistesse nell'annientamento. Perciò il concetto negativo fu a poco a poco sostituito da quello di un summum bonum, che trascende l'umana intelligenza ed è perciò ineffabile.
Bibl.: F. Heiler, Die buddhistische Versenkung, Monaco 1922, p. 36 segg.; L. de la Vallée-Poussin, Nirvaṇa, Parigi 1925.