nitrato
Sale dell’acido nitrico. Alcuni n. inorganici e organici sono ampliamente usati nel trattamento dell’insufficienza coronarica. Lo squilibrio fra richiesta di ossigeno e possibilità di apporto arterioso coronarico causa angina e infarti; i n., pur non influenzando il calibro vasale per quanto riguarda le lesioni anatomiche aterosclerotiche, aumentano il calibro arterioso rilassando la parte muscolare della tunica media, consentendo così un aumento del flusso e una migliore distribuzione nel muscolo cardiaco.
I n. trovano la loro principale indicazione nell’angina pectoris in tutte le sue forme cliniche, con la limitazione dell’ipotensione seguente a disordini del sistema nervoso autonomo (causerebbero ipotensione e riduzione della gittata cardiaca). Altre patologie che si giovano della somministrazione di n. sono l’infarto del miocardio (riduzione della zona ischemica e poi necrotica) e l’insufficienza cardiaca congestizia.
Dal precursore nitroglicerina al nitrito di amile (1857), ai tempi recentissimi, la storia dei n. è stata sempre accompagnata dalla ricerca di miglioramento del flusso coronarico e dalla contemporanea diminuizione degli effetti collaterali. I n. organici sono esteri polialcolici dell’acido nitrico, che danno un miglioramento rapido dei sintomi anginosi, mediato dal protossido di azoto; agiscono non solo sulla muscolatura arteriosa, ma anche su quella venosa. I meccanismi di autoregolazione del flusso coronarico, insufficienti quando l’occlusione coronarica è avanzata, sono influenzati dai n. organici con l’aumento del flusso nelle regioni sottoendocardiche, probabilmente dilatando i grandi vasi epicardici senza influenzare l’autoregolazione dei piccoli. Aumentano inoltre il flusso del circolo collaterale nelle regioni ischemiche.
I n. organici più usati in terapia sono l’isosorbide-dinitrato e l’isosorbide-5-mononitrato; essi sono utilizzati per via orale, sia in formulazioni a rapido rilascio che, più frequentemente, in formulazioni a lento rilascio; queste ne consentono, grazie anche alla lunga emivita, un numero limitato di somministrazioni giornaliere. La somministrazione percutanea usa dischi adesivi imbevuti di nitroglicerina legata a un polimero che consente l’assorbimento graduale del farmaco e concentrazioni plasmatiche costanti di n. nelle 24 ore. I n. sono attivi rapidamente se somministrati per via transmucosa (compresse solubili in bocca, spray).
Cefalea, vertigini, ipotensione ortostatica sono gli effetti indesiderati più frequenti. L’uso contemporaneo di farmaci per la disfunzione erettile quali il sildenafil è da evitare, per pericolose interferenze legate all’ossido nitrico che possono provocare drammatiche riduzioni della pressione arteriosa.