NITROFENOLI
. Per nitrazione, decorrente molto facilmente per la presenza dell'ossidrile fenolico, si ottengono dal fenolo dapprima l'o- e il p-nitroderivato, poi il 2,4-dinitroderivato e infine il 2,4,6-trinitroderivato. Ai nitrofenoli si giunge anche, oltreché per nitrazione dei fenoli, dagli alogenoderivati del benzolo e dalle nitroammine, sia per idrolisi alcalina, sia passando con acido nitroso attraverso i corrispondenti sali di diazonio. I nitrofenoli sono composti ben cristallizzati, allo stato libero in parte incolori, in parte gialli, taluni dotati di odore caratteristico; i sali sono sempre intensamente colorati. L'incupimento del colore si spiega con una variazione della struttura molecolare, ammettendo che al sale spetti la formula nitronica:
il che è confermato dall'esistenza di eteri nitrofenolici isomeri, di cui uno incoloro e l'altro colorato in rosso. I nitrofenoli sono acidi più forti dei fenoli e a differenza di questi decompongono i carbonati.
L'ortonitrofenolo HO(1)C6H4(2)NO2 è giallo, di odore penetrante caratteristico, volatile col vapor d'acqua: fonde a 44°,5, bolle a 214°, ha densità a 14° di 1,484. Il paranitrofenolo HO(1)C6H4(4)NO2 è ineoloro, inodoro, non volatile col vapor d'acqua: fonde a 114°, ha densità a 15° di 1,379. Entrambi si ottengono per nitrazione del fenolo e in numerose altre reazioni e servono per la fabbricazione di materie coloranti e di prodotti farmaceutici. Il metanitrofenolo HO(1)C6H4(3)NO2 si ottiene dalla m-nitranilina attraverso il sale di diazonio: fonde a 96°, bolle a 70 mm. a 194°. Il 2,4-dinitrofenolo HO(1)C6H3(2,4)[NO2]2 si può ottenere per nitrazione diretta del fenolo o più comodamente per ebollizione prolungata con gli alcali acquosi del 2,4-dinitroclorbenzolo: fonde a 114-115°, ha densità a 24° di 1,683 e viene impiegato specialmente per la preparazione del nero allo zolfo T e per impregnare il legno; inoltre, ridotto, dà il 2,4-diamminofenolo che costituisce lo sviluppatore amidolo. L'acido picrico, scoperto da P. Woulfe nel 1771 facendo agire l'acido nitrico sull'indaco, è il 2,4,6-trinitrofenolo HO(1)C6H2(2,4,6) (NO2)3 che si forma per azione dell'acido nitrico su molte sostanze organiche aromatiche e si ottiene per nitrazione spinta del fenolo; è un composto giallo cristallino, fusibile a 122° che tinge la seta e la lana in giallo, molto velenoso, e che specialmente sotto forma di sale è dotato di spiccata esplosività. In soluzione acquosa si comporta da acido forte. Il 2,6-dinitro-p-cresolo di p. f. 84° è il componente principale del giallo Vittoria. L'analogo dell'acido picrico derivante dalla resorcina è l'acido stifnico, di p. f. 175°, il 2,4,6-trinitroderivato di questo m-difenolo. Tanto l'acido picrico, quanto lo stifnico sono usati per fabbricare esplosivi e inoltre dànno con svariati composti, specialmente basi organiche, ma anche idrocarburi aromatici, sali ben cristallizzati, che servono alla loro caratterizzazione.