NIVELLES
(fiammingo Nijvel)
Cittadina del Belgio, nella provincia del Brabante.La storia di N. è strettamente legata a quella dell'abbazia fondata tra il 640 e il 652 dalla vedova di Pipino I il Vecchio, Itta, che mise a disposizione di una comunità mista di monaci e monache, posta sotto la Regola di s. Benedetto, una vasta proprietà lasciatale dal marito e nella quale viveva con le figlie Begga e Gertrude (Vita sanctae Geretrudis). Nella prima fase di vita del complesso esistevano tre edifici di culto, orientati e allineati secondo l'asse N-S: a N l'oratorio di Saint-Paul, un'aula mononave con abside rettangolare, destinata ai monaci; al centro la chiesa di Notre-Dame, a tre navate con abside semicircolare, nella quale veniva celebrato l'officio abbaziale; a S la cappella funeraria di Saint-Pierre, a pianta rettangolare priva di abside.Il culto che si sviluppò sulla tomba di Gertrude (m. nel 659), succeduta alla madre nella carica abbaziale nel 652, sepolta nella cappella di Saint-Pierre e immediatamente venerata come santa, fu determinante per lo sviluppo successivo del luogo. Già alla fine del sec. 7°, infatti, la cappella di Saint-Pierre, ormai dedicata a s. Gertrude, divenne una chiesa dotata di un'abside orientale a terminazione rettilinea, al centro della quale fu collocata la tomba monumentale della santa; tra la fine del sec. 8° e l'inizio del 9°, l'aula mononave venne sostituita da una basilica a tre navate, con abside rettilinea e cripta semianulare, preceduta da un quadriportico a O. Entro il sec. 10° la chiesa di Sainte-Gertrude fu prolungata mediante l'addizione di un avancorpo in sostituzione del quadriportico.In seguito all'incendio del 992 la basilica carolingia venne rasa al suolo e sostituita da un nuovo edificio, tuttora esistente, consacrato dal vescovo Wazone di Liegi nel 1046, alla presenza dell'imperatore Enrico III; esso è costituito da una struttura a doppio transetto e absidi contrapposte, raccordate da tre navate, divise da pilastri di sezione rettangolare e scandite in due campate, di quattro arcate ciascuna, da un triplice arco-diaframma che le attraversa a metà della loro lunghezza. Al di sotto del coro orientale si estende una vasta cripta 'a sala' con tre navate di larghezza pressoché uguale, determinate da due file di quattro colonne con capitelli a calice e a dado, su cui si impostano le volte a crociera.Un'ultima e importante fase edilizia è ascrivibile alla fine del sec. 12°, quando venne intrapresa la sostituzione dell'avancorpo carolingio, danneggiato da due incendi tra il 1166 e il 1177, mediante una nuova struttura, di dimensioni assai maggiori e proporzionate a quelle della nuova chiesa. Tale struttura, di pianta rettangolare, con due torri scalari cilindriche ai lati e torre poligonale al centro, si sviluppa su cinque livelli, segnati nelle pareti esterne da cornici marcapiano; i tre piani inferiori corrispondono alla complessa articolazione, con il presbiterio nella parte centrale fiancheggiato dalle due cappelle-tribuna dedicate a s. Gertrude e a s. Agata, aperte verso l'interno della chiesa e coperte da cupole; il quarto piano invece è interamente occupato da una sala, accessibile solo dalle torri scalari, articolata in tre campate, coperte ciascuna da una cupola e comunicanti con l'interno della chiesa tramite bifore. La struttura occidentale, demolita nel 1662 per la realizzazione di un ingresso, è stata ripristinata nel corso di recenti restauri, come anche il torrione ottagonale e le coperture della grande sala (Ladriere, Donnay-Rocmans, 1982).Contemporanea alla costruzione della struttura occidentale è la decorazione scultorea dei due portali d'accesso al livello inferiore: del portale meridionale sono rimasti l'architrave con il busto di S. Michele Arcangelo benedicente e una sola delle statue-colonna che lo affiancavano, raffigurante la Vergine annunciata; il portale settentrionale, meglio conservato, presenta i piedritti decorati da girali che includono nei campi interni motivi vegetali, animali e figure umane; sull'architrave sono rappresentati tre episodi della Vita di Sansone, raffigurato anche nelle due statue-colonna laterali su leoni stilofori accovacciati. Dello stesso periodo sono sia i clipei con Cristo e un angelo benedicente nelle due cappelle-tribuna dedicate a s. Gertrude e a s. Agata sia la decorazione del frontone meridionale del transetto orientale con cinque registri di arcatelle cieche disposte intorno a una grande statua di S. Pietro, inserita nello spessore murario.Tutte le strutture monastiche sono scomparse: le due chiese di Saint-Paul e di Notre-Dame furono demolite alla fine del sec. 18° in conseguenza alla soppressione dell'abbazia nel 1798; del chiostro, che si estende a N della chiesa di Sainte-Gertrude, solo la galleria settentrionale risale al primo quarto del sec. 13°, mentre le altre sono del 1846. Nell'abbazia si conservano i pochi resti del reliquiario di S. Gertrude, capolavoro di oreficeria realizzato tra 1272 e 1298 da Colars de Douai e Jacquemon de N. su disegni del monaco Jacques d'Anchin, andato quasi completamente distrutto nel 1940: esso riproduceva una cattedrale in miniatura, circondata sui quattro lati dalle figure di santi e angeli, di Cristo, della Vergine, di S. Gertrude, con scene della Vita della santa sugli spioventi del tetto.Intorno all'abbazia, trasformata nel sec. 9° in un Capitolo di canonici e canonichesse e nel 12° in un monastero per canonichesse nobili, si sviluppò, già a partire dalla metà del sec. 9°, una città che nel 1231 contava undici parrocchie. Nulla rimane del priorato dei Trinitari, eretto nel 1198, del convento dei Francescani, fondato nel 1232 e demolito a partire dal 1524, né dell'ospedale delle Beghine, fondato nel 1282-1283 da Maria di Brabante. Sul finire del sec. 12° N. venne cinta da mura, fornite di sei o sette porte e di una dozzina di torri, di cui si sono salvate dalla demolizione sistematica del 1813-1822 la Tour Simone, a pianta semicircolare, e in parte la Tour de la Batterie, oltre a un breve tratto del muro di cinta in Rue du Wichet.
Bibl.:
Fonti. - Vita sanctae Geretrudis, a cura di B. Krusch, in MGH. SS rer. Mer., II, 1888, pp. 447-474.
Letteratura critica. - R. Lemaire, Les origines du style gothique en Brabant, I, Bruxelles 1906, pp. 247-261; id., Les avant-corps de Sainte-Gertrude à Nivelles (Recueil des travaux du Centre de recherches archéologiques, 3), Antwerpen 1942, pp. 29-78; J.J. Hoebanx, L'abbaye de Nivelles des origines au XIVe siècle (Mémoires de l'Académie royale de Belgique. Classe des lettres et des sciences morales et politiques et classe des beaux-arts , 66), Bruxelles 1952; A. Mottard, La collégiale Sainte-Gertrude de Nivelles, Nivelles 1954; C. Donnay-Rocmans, La châsse de Sainte-Gertrude à Nivelles, GBA, s. VI, 58, 1961, pp. 185-202; J. Mertens, Recherches archéologiques dans l'abbaye mérovingienne de Nivelles, in Miscellanea archaeologica in honorem J. Breuer, Archaeologia Belgica 61, 1962, pp. 89-113; V.G. Martiny, A propos de la restauration de la Tour Simone, Bulletin de la Commission royale des monuments historiques et des sites 18, 1969, pp. 99-154; Dictionnaire des églises de France, V, Nord et Est. Belgique, Luxembourg, Suisse, Paris 1971, pp. 100-102; Le patrimoine monumental de la Belgique, II, Province du Brabant. Arrondissement de Nivelles, Liège 1974, pp. 356-410; S. Brigode, La structure du massif occidental de la collégiale de Nivelles, Revue des archéologues et historiens d'art de Louvain 9, 1976, pp. 38-72; G. Ladriere, C. Donnay-Rocmans, Les restaurations de la collégiale Sainte-Gertrude à Nivelles, Monumentum, 1982, 20-22, pp. 97-116; P. de Henau, F. Péquignot, M. Savko, Les médaillons sculptés de l'avant-corps de la collégiale Sainte-Gertrude à Nivelles, Bulletin de l'Institut royal du patrimoine artistique 20, 1984-1985, pp. 197-203; X. Barral i Altet, Belgique romane et le Grand-Duché de Luxembourg (La nuit des temps, 71), La-Pierre-qui-Vire 1989, pp. 75-79, 113-122; Un trésor gothique: la châsse de Nivelles, cat. (Köln 1995-1996), Paris 1995.N. Bernacchio