Busch, Niven
Scrittore, giornalista e sceneggiatore statunitense, nato a New York il 26 aprile 1903 e morto a San Francisco il 25 agosto 1991. Autore di romanzi e racconti, spesso ambientati nel West e basati su saghe familiari, alcuni dei quali portati sullo schermo, B. seppe sempre infondere un tocco di humour arguto e di tensione drammatica alle sue sceneggiature. Il lavoro per il cinema risultò utile anche per la scrittura dei suoi romanzi, che acquistarono maggiore cura nella costruzione e raffinatezza nello stile. Proveniente da un'agiata famiglia newyorkese, dopo gli studi a Princeton B. lavorò come redattore per "Time" e "The New Yorker", dove gli vennero pubblicati alcuni racconti, cronache sportive e recensioni cinematografiche, e quindi, nel 1931, con l'avvento del sonoro, approdò a Hollywood. Il padre, esponente della Borsa di New York, era stato responsabile della contabilità per Lewis J. Selznick, uno dei primi magnati dell'industria cinematografica, la cui società di produzione però non era sopravvissuta all'epoca del muto. B. ne conobbe entrambi i figli: Myron, che gli procurò il suo primo contratto con Darryl F. Zanuck alla Warner Bros., e David, futuro produttore di Duel in the sun (1946; Duello al sole) di King Vidor, basato sul romanzo omonimo di B., il film forse più famoso tratto da una sua opera. Fu quindi alla Warner Bros. che, nei primi anni Trenta, si affermò come autore originale e versatile, in grado di confezionare dialoghi brillanti o raffinati, e raggiunse una modesta notorietà con due film, scritti in collaborazione: The crowd roars (1932; L'urlo della folla) diretto da Howard Hawks e He was her man (1934) di Lloyd Bacon, entrambi interpretati da James Cagney. Nel 1934 B. si dedicò all'adattamento di un romanzo di S. Lewis, Babbit, per il film omonimo diretto da William Keighley, uno degli sporadici progetti della Warner che aspirava a essere qualcosa di più di un prodotto di routine. Fu invece lavorando per la 20th Century-Fox che B. ricevette una nomination all'Oscar per In old Chicago (1938; L'incendio di Chicago) di Henry King, tratto dal suo racconto We the O'Learys, resoconto romanzato del grande incendio della città. Passato a lavorare per Samuel Goldwyn come assistente speciale e story editor, nel 1940 collaborò alla sceneggiatura del piacevole The westerner (L'uomo del West) di William Wyler, e nel 1946 adattò con Harry Ruskin il romanzo di J.M. Cain per il noir sensuale The postman always rings twice (Il postino suona sempre due volte) di Tay Garnett. Nel frattempo B. aveva continuato a scrivere racconti e romanzi, molti dei quali divennero film, come Till the end of time (1946; Anime ferite) diretto da Edward Dmytryk, basato sul suo romanzo They dream of home; Duel in the sun, adattato per il grande schermo dallo stesso D.O. Selznick insieme a O.H.P. Garret e diretto da Vidor; The furies (1950; Le furie) di Anthony Mann e The capture (1950) diretto da John Sturges e prodotto da Busch. Decisivo fu il suo contributo alla realizzazione di due western diretti da Raoul Walsh: Pursued (1947; Notte senza fine) ‒ di cui scrisse il soggetto e la sceneggiatura ‒ e Distant drums (1951; Tamburi lontani). In particolare Pursued, interpretato da Robert Mitchum e prodotto dallo stesso B. (che affidò il ruolo della protagonista femminile a Teresa Wright, all'epoca sua moglie), viene considerato uno dei primi western psicologici, particolarmente avvincente per l'intreccio che richiama la struttura della tragedia greca e l'atmosfera del thriller psicologico. A metà degli anni Cinquanta B. abbandonò definitivamente il cinema per dedicarsi all'insegnamento e alla scrittura. Nel 1988 ricoprì una piccola parte nel film The unbearable lightness of being (L'insostenibile leggerezza dell'essere) di Philip Kaufman, così come agli inizi della sua carriera aveva partecipato come semplice comparsa a The crowd roars.
D. Thomson, Niven Busch: a doer of things, in Backstory 1. Interviews with screenwriters of Hollywood's golden age, ed. P. McGilligan, Berkeley 1991, pp. 85-109.