NOCERA Superiore (A. T., 27-28-29)
Comune della provincia di Salerno posto nella vallata del Sarno. Il territorio, esteso 14,71 kmq., è feracissimo, coltivato in prevalenza a ortaggi, alberi fruttiferi, granoturco, foraggi, tabacco, agrumi; la popolazione, passata da 6399 abitanti nel 1861 a 6974 nel 1881 e a 10.519 nel 1931, vive in gran parte accentrata in 14 casali, di cui i più importanti, con oltre mille abitanti, sono: San Clemente, sede del comune (1298), Pecorari (1288) e Pareti (1034). Principali attività industriali sono la concia delle pelli, la produzione dell'alcool e del tartaro, le conserve e le paste alimentari. Stazione ferroviaria sulla linea Salerno-Napoli.
La chiesa di Santa Maria Maggiore, alterata da restauri nel 1856, era in origine un battistero eretto probabilmente nel sec. V, a imitazione del mausoleo di S. Costanza, con doppio colonnato di 30 colonne monolitiche sormontate da archetti sui quali poggia una doppia cupola, cilindrica all'esterno, conica all'interno. Il fonte battesimale, nel mezzo, è rivestito di lastre marmoree decorate con croci e ornati a incrostazioni. A sinistra dell'ingresso attuale è una cappellina affrescata con pitture, molto deteriorate e rifatte, dei secoli XIV e XV. La basilica di Santa Maria Materdomini, di origine romanico-basiliana, è ora un tempio di architettura settecentesca della scuola del Vanvitelli con affreschi di Giacinto Diana.
Secondo alcuni l'antica Nuceria sarebbe da identificare topograficamente con Nocera Superiore fino alla distruzione compiuta da Ruggiero II, dopo di che la città risorse nel luogo dov'è ancora Nocera Superiore.
Bibl.: M. de' Santi, Studio stor. sul santuario di S. Maria Materdomini in Torino 1927; G. D'Alessio, Il comune di Nocera Superiore: note da doc. inediti e da tradizioni (per la Comm. arch. e mon. della prov. di Salerno), 1934.