Nofri di Giovanni da Siena
Lettore della Commedia (sec. XIV). Quel poco che di lui si sa, si ricava esclusivamente da una ‛ nota ' con la quale un ambasciatore (non ne conosciamo il nome) dava notizia di N. ai priori di Pistoia intorno al 1360. Si era deciso infatti in questa città di eleggere due maestri di grammatica " bonos et sufficientes ", con le medesime condizioni fatte a Pietro. Erano stati eletti N. e Francesco di ser Fei di Arezzo.
Il primo " di età XXXV anni e più, molto sofficiente più che niuno dei soprascritti ", fu pagato - come risulta dalla ‛ nota ' dell'ambasciatore - con uno stipendio di 60 fiorini aurei; dalla medesima ‛ nota ' si desume anche che N. doveva godere di molta stima, se l'ambasciatore parlando di lui così lo poté definire: " Questo ò trovato lo più sofficiente e di migliore conditione che altro. E parmi lo più sofficiente fosse mai a Pistoia. E leggie Vergilio, Lucano et tucti alteri vectera et anche lo Dante a chi volesse udirlo ".
Nominato per due anni, non ebbe la riconferma per il periodo successivo (a differenza dell'aretino Francesco ser Fei): è pertanto probabile che egli, terminata la condotta, abbia lasciato Pistoia per recarsi a Siena, dove lo troviamo nel 1405, come risulta da una deliberazione del concistoro di quell'anno (" Magistrum Nofrium de Iohannis de Senis magistrum grammaticae ").
Si deve supporre che N. dovette esplicare il suo interesse per D. esclusivamente nell'ambito del suo insegnamento, non avendoci lasciato alcuna opera a riguardo; la sua comunque è figura degna di ricordo, come testimonianza della diffusione del culto di D. in Toscana nel secolo XIV.
Bibl. - L. Zdekauer, Lo studio di Siena nel Rinascimento, Milano 1894; O. BAcci, Nota di tucti li maestri di gramatica che sono in Toscana, Castelfiorentino 1895 (ripubbl. in " Miscell. Storica Valdelsa " III [1895]); P. Rossi, La " Lectura Dantis " nello studio senese e Giovanni da Spoleto maestro di rettorica e lettore della D.C. (1396-1445), Torino 1898; A. Zanelli, Del pubblico insegnamento in Pistoia dal XIV al XVI secolo, Roma 1900.