secoli, nomi dei [prontuario]
I nomi dei secoli possono essere indicati da un numerale cardinale oppure da un numerale ordinale (➔ numerali). Oltre che con la normale trascrizione alfabetica, i nomi di secoli indicati da un numerale possono essere trascritti con le cifre arabe, quelli indicati da un ordinale con le cifre arabe o, più spesso, con quelle romane.
L’uso del numerale cardinale è dedicato soltanto all’indicazione dei secoli che coprono l’arco temporale dal 1001 al 2000 d.C. Avremo pertanto il nome del secolo, scritto con l’iniziale maiuscola e preceduto dall’articolo determinativo: il Cento (di uso molto raro), il Duecento, il Trecento, il Quattrocento, il Cinquecento, il Seicento, il Settecento, l’Ottocento e il Novecento (che va dal 1901 al 2000; si noti, invece, che gli anni Venti vanno dal 1920 al 1929, gli anni Trenta dal 1930 al 1939, ecc.). La trascrizione in cifre arabe, come quella in lettere, omette l’indicazione del migliaio, segnalato però da un ➔ apostrofo: ’200, ’300, ’400, ’500, ’600, ’700, ’800 e ’900. Il numerale con il migliaio, infatti, indicherebbe non l’intero secolo, ma l’anno preciso: così il 1200 è l’anno dal 1° gennaio al 31 dicembre 1200; ma va aggiunto che spesso l’anno è usato anche, impropriamente, come punto di riferimento per indicare un secolo; per es., in Italia la scrittura apparve nel 700 a.C. [ovvero nell’VIII sec. a.C.]; l’Italia del 1600, ecc.
I numerali ordinali sono usati per la denominazione dei secoli dal II millennio a.C. circa fino all’età contemporanea (per i secoli dei millenni anteriori si preferisce ricorrere a espressioni come dal 3200 al 3100 a.C.). Va tenuto presente che, siccome il I sec. d.C. va dall’anno 1 al 100, il Duecento corrisponde al XIII secolo, il Trecento al XIV, e così via fino al Novecento che corrisponde al XX secolo; il secolo corrente è quindi il XXI, che è iniziato nel 2001 e terminerà nel 2100.
Per scrivere gli ordinali si usano convenzionalmente le cifre romane precedute dall’➔articolo determinativo (il secolo XVII d.C. oppure il XVII secolo d.C.; la parola secolo può essere abbreviata in sec.). La grafia alfabetica è adoperata per la variante, di uso rarissimo, del tipo il secolo decimo nono (o decimonono), con due ordinali separati per le decine e per le unità preceduti dall’articolo determinativo e secolo: scritta con le cifre romane, la variante non potrebbe essere distinta da diciannovesimo.
Molto di rado l’ordinale si può trovare espresso con le cifre arabe seguite dal segno di grado in apice: 17° secolo d.C.
La sigla a.C. («avanti Cristo») è usata pressoché costantemente, mentre la sigla d.C. («dopo Cristo») è spesso omessa perché il contesto, nella maggior parte dei casi, la rende inutile (fatta eccezione per i primi secoli dopo Cristo, che potrebbero confondersi con gli ultimi avanti Cristo, soprattutto in riferimento a fatti di storia romana).