nominale
L’aggettivo ha due significati principali: di misura in termini monetari, in contrapposizione a quella in termini reali, con riferimento a grandezze come reddito, produzione, prezzo; di misura convenzionale del valore di qualche attività economica, in contrapposizione alla misura di mercato del valore stesso.
Il prodotto n. di un Paese in un dato periodo di tempo è il valore della produzione valutato ai prezzi di quel periodo (ai prezzi correnti nella valuta nazionale), mentre il prodotto reale stima tale valore a prezzi costanti, cioè ai prezzi di un anno di riferimento (anno base) nella stessa valuta. Il rapporto fra prodotto lordo nazionale n. e prodotto lordo nazionale reale moltiplicato per 100 è il deflatore del PIL (➔ ), espresso come indice rispetto al valore 100 dell’anno base. Si tratta di una delle due misure più usate per valutare l’inflazione di uno Stato. L’altra è l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC), che si riferisce a un tipico paniere di beni e servizi (acquistato da una famiglia media) del quale si calcolano il valore n. (valore del paniere ai prezzi correnti) e quello reale (valore del paniere ai prezzi dell’anno base); il rapporto fra valore n. e valore reale del paniere moltiplicato 100 è l’indice dei prezzi al consumo (rispetto al valore 100 dell’anno base). L’IPC e il deflatore del PIL sono usati per trasformare valori n. di quantità economiche oggetto di indagine in valori reali. Per es., la retribuzione n. (salario n., guadagni orari correnti in euro) è convertita in retribuzione reale (salario reale in euro anno base), dividendo il guadagno n. per l’IPC. Il tasso annuo di interesse reale si ottiene (con buona approssimazione) detraendo dal tasso annuo di interesse n., che governa un’operazione di prestito, il tasso annuo di inflazione.
Il valore n. di un’azione è la quota parte del capitale sociale n. di un’impresa, dunque un valore convenzionale, mentre il suo valore reale è quello attribuito all’azione dal mercato (in particolare la sua stima in borsa per le imprese quotate) o da altre attendibili valutazioni (per le imprese non quotate).
Il valore n. di un’obbligazione è il suo valore facciale, che usualmente coincide con il valore del rimborso finale al portatore; il valore reale è il suo valore di mercato (se quotata) o il valore al quale potrebbe essere negoziata (se non quotata). ● Valore n. di una moneta è quello che le è attribuito dalla cifra su di essa stampata o impressa, indipendentemente dal suo effettivo potere d’acquisto (o valore reale) e dal valore intrinseco del metallo in cui è coniata.