non-biologico
(non biologico), agg. Privo di relazione biologica; che non rientra nei parametri degli organismi viventi e dei loro processi vitali.
• «Molti diritti si possono far riconoscere utilizzando leggi e sentenze che già ci sono, altri arriveranno perché sono i cambiamenti sociali e scientifici che possono trainare il diritto ‒ dice Filomena Gallo ‒. Nel caso dei figli, per ora non ci sono diritti rispetto a quelli non biologici. Ma la legge sulla procreazione assistita tutela i nascituri, impedendo di disconoscerli. E se, per esempio, un bambino è nato con la donazione dell’ovocita di una donna e l’utero di un’altra in un paese dove questo è consentito, anche per un tribunale italiano sarebbe difficile negare questa doppia maternità». (Vera Schiavazzi, Repubblica, 7 maggio 2012, p. 39, Cronaca) • «Mio Papà» ha la particolarità di trattare un argomento poco esplorato dal cinema italiano contemporaneo, se non di sfuggita, ovvero la mancanza di diritti dei «genitori» non biologici delle così dette «famiglie allargate». (Luciana Caprara, Giornale d’Italia, 28 novembre 2014, p. 11, Poltronissima) • Ci si può stupire dell’ignoranza di un Ray Kurzweil che sogna di immortalare la sua coscienza personale grazie a «supporti non-biologici», come se questi supporti non fossero ancora più materiali del corpo umano, e per questo più fragili, più dipendenti dalle incertezze del mercato mondiale. (Fabrice Hadjadj, Avvenire, 6 marzo 2016, p. 26, Agorà).
- Derivato dall’agg. biologico con l’aggiunta del prefisso non-.
- Già attestato nel Corriere della sera del 13 settembre 1995, p. 27 (Stefania Ulivi).