nono
L'uso dell'aggettivo nella Vita Nuova ha un carattere tutto particolare, in quanto n., spesso collegato a ‛ nove ' (v.), è assunto, nella sua funzione di numerale simbolico, a collocare nel tempo alcune fasi della vicenda con Beatrice, quasi scandendole con un ritmo ben preciso, che si enuncia fin dall'inizio dell'opera. Più di una volta ricorre l'espressione ‛ l'ora n. ', per cui v. oltre.
Si veda: Nove fiate già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo de la luce quasi a uno medesimo punto... quando a li miei occhi apparve... la gloriosa donna de la mia mente (Vn II 1), la quale dal principio del suo anno nono apparve a me, ed io la vidi quasi da la fine del mio nono (§ 2; frequente l'alternanza dell'uso attributivo con quello sostantivato); L'ora che lo suo dolcissimo salutare mi giunse, era... nona [" la terza dopo mezzogiorno ", Sapegno] di quello giorno (III 2; cfr. nove, ai §§ 1 e 8); ne lo nono giorno [della infermitade, onde io... soffersi per nove di amarissima pena]... a me giunse uno penero... de la mia donna (XXIII 2 e 1); ne la nona ora del die appare in sogno al poeta Amore in lagrime (XII 9); secondo l'usanza d'Arabia, l'anima sua... si partio ne la prima ora del nono giorno del mese; e secondo l'usanza di Siria... nel nono mese de l'anno... e secondo l'usanza nostra, ella si partio in quello anno de la nostra indizione... in cui lo perfetto numero [il dieci] nove volte era compiuto in quello centinaio, ecc., cioè nel 1290 (XXIX 1; si noti l'abbondanza dei riferimenti, tesa a far risaltare la ricorrenza del numero). Infine, si levoe un die, quasi ne l'ora de la nona, una forte imaginazione in me (XXXIX 1).
Questo valore particolare non si rileva nelle altre opere, in cui il numerale, con l'alternanza di usi già vista, indica semplicemente l'ordine di successione di vari oggetti: dei cieli, di cui lo nono è quello che non è sensibile se non per questo movimento che... (Cv II III 7; così ai §§ 9 e 13 [due volte], e in XIV 16; anche la nona spera, XIII 8); dei ‛ cerchi ' d'igne cui corrispondono i motori angelici (Pd XXVIII 34); delle virtù (Cv IV XVII 6); delle bolge infernali (If XXVIII 21); dei libri in cui si suddivide un'opera letteraria (la testimonianza di Lucano nel nono suo libro, Cv III V 12; nel nono de l'Etica, I XII 3, III I 7 e XI 14. Con la circulazion del sol mia nona (Rime CXI 2) D. indica il n. anno della sua vita.
In alcuni casi l'aggettivo, sostantivato, indica l'ora (v. il passo di Vn XXXIX 1 già citato): queste ore usa la Chiesa, quando dice... Sesta e Nona, Cv III VI 2 (e v. anche IV XXIII 14); l'onde in Gange da nona riarse, Pg XXVII 4; Pd XV 98. E ancora: l'officio de la prima parte del die, cioè la terza, si dice in fine di quella; e quello de la terza parte e de la quarta si dice ne li principii. E però si dice mezza terza... e mezza nona... E però sappia ciascuno che, ne la diritta nona, sempre dee sonare nel cominciamento de la settima ora del die (Cv IV XXIII 16). Qui D. si riferisce all'uso della Chiesa del tempo di suddividere le dodici ore diurne in quattro parti uguali, o ore canoniche, designate rispettivamente come Terza, Sesta, Nona e Vespro. L'ufficio della terza parte del giorno (cioè la parte compresa tra la 7a e la 9a ora), detta nona, veniva anticamente recitato alla fine di questa parte (cioè la 9a ora) ma fu poi anticipato all'inizio di essa (all'inizio della 7a), e così pure quello della sesta (anticipato all'inizio della 10a). Perciò D. afferma che l'ufficio della terza e quarta parte del dì si dice ne li principii. Ancora, mezza nona significherà lo scoccare della 7a ora e mezza, e diritta nona coinciderà con la 7a ora e sempre dovrà suonare nel cominciamento de la settima ora del die che dà inizio alla terza parte del giorno e che viene immediatamente dopo il mezzodì (v. anche ORA).
Infine, in Fiore CXCI 11, " passar nona vuol dire passare la metà del cammino della vita " (Petronio).