Vedi NORCIA dell'anno: 1963 - 1996
NORCIA (Nursia)
Situata in un altipiano ai piedi dei Monti Sibillini, era il centro più settentrionale della Sabina inclusa poi nella IV regione augustea, e in Umbria nell'attuale ordinamento regionale.
Prima praefectura, poi municipio dopo la guerra sociale, durante il bellum perusinum stette dalla parte di Antonio contro Ottaviano, e per questo suo comportamento la città sarebbe stata duramente punita dall'imperatore: si riprese e dovette avere un nuovo sviluppo sotto i Flavi per i legami di quella famiglia imperiale con la città che aveva dato i natali a Vespasia Polla, madre di Vespasiano. N. è anche la patria di Q. Sertorio e di S. Benedetto.
Nel territorio di N. (dove è stata accertata la presenza dell'uomo sin dalla preistoria), si sono verificati varî rinvenimenti che, se fossero stati meglio controllati, avrebbero recato utili contributi alla conoscenza storico-topografica di N. e di tutta la zona, che rivela rapporti con l'Etruria e altre regioni d'Italia. Soprattutto interessanti la necropoli scoperta nel piano di S. Scolastica, e il santuario di Ancarano, a circa 7 km da Norcia.
I disastrosi terremoti, che hanno più volte sconvolto questa zona appenninica, hanno cancellato quasi completamente le tracce dell'attività edilizia romana in N., e per ora gli unici determinati avanzi murari che si conoscano sono quelli rimessi in luce sotto la chiesa di S. Benedetto, riferibili ad un grande edificio di carattere pubblico del I secolo.
Bibl.: C.I.L., IX, p. 427; E. C. Evans, The Cults of the Sabine Territory, New York 1939, p. 119; U. Calzoni, in Bull. Paletn. It., N. S., III, 1939; P. Tremoli, in Epigraphica, X, 1948, p. 69; E. Galli, in Bull. Com., LXXIII, 1949-50, p. 74; U. Ciotti, in Fasti Arch., X, 1957, p. 325, nn. 4385.