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Manea, Norman

Lessico del XXI Secolo (2013)
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Manea, Norman


Manea, Norman. – Scrittore rumeno naturalizzato statunitense (n. Suceava, Bucovina, 1936). Di discendenza ebraica, durante l’infanzia venne internato per quattro anni con la famiglia dal regime fascista rumeno in un campo di concentramento in Ucraina, per poi subire dure restrizioni nella Romania stalinista del dopoguerra e, dalla metà degli anni Sessanta, durante la dittatura di Ceausescu. Dopo la laurea in ingegneria a Bucarest nel 1959, ha svolto la professione sino al 1974, anno in cui iniziò a dedicarsi interamente alla scrittura. Lasciato il proprio Paese per trasferirsi definitivamente negli Stati Uniti (1986), ha insegnato letteratura europea ed ebraica al Bard College di New York. Dopo opere che lo hanno reso noto in tutto il mondo come Octombrie, ora opt (1981; trad. it. Ottobre, ore otto, 1998) e Vizuina (2009; trad. it. Il rifugio magico, 2011), imperniate sui temi a lui cari come l’olocausto, l’esilio e la dittatura, nell’ultimo decennio ha focalizzato la propria espressività sulla riconciliazione taumaturgica dei ricordi e dei traumi del passato offerta dal racconto autobiografico (Intoarcerea huliganului, 2003; trad. it., Il ritorno dell'Huligano. Una vita, 2004, vincitore del premio Médicis étranger nel 2006) e dal dialogo, reale o congetturale, con autori ebrei esiliati: Inaintea despartirii (2008; trad. it. Saul Bellow: prima di andarsene. Una conversazione, 2009); Dincolo de munți (2010; trad. it. Al di là della montagna. Paul Celan e Benjamin Fondane, dialoghi postumi, 2012); Gespräche im Exil, con Hannes Stein (2011; trad. it., Conversazioni in esilio, 2012). Tra i numerosi riconoscimenti, si ricordano il National Jewish book award (1993), il premio internazionale Nonino (2002), la legione d’onore (2009); nel 2012 M. è divenuto membro della Royal society of literature.

Vedi anche
Roth, Philip Scrittore statunitense (n. Newark, New Jersey, 1933) di origine ebraica. Enfant terrible della narrativa ebraico-americana, Roth, Philip ha mantenuto un suo ruolo di coscienza critica nell'ambito di questo filone letterario e, più in generale, della letteratura americana contemporanea, estendendo la ... Auster, Paul Scrittore statunitense (n. Newark, New Jersey, 1947), ha incentrato la propria poetica sul caso che domina l'universo, come nella New York trilogy , parodia postmoderna del romanzo poliziesco, e sull'attenzione per l'inverosimile (In the country of last things e Mr Vertigo). Si è dedicato anche alla ... Baricco, Alessandro Scrittore italiano (n. Torino 1958). Ha esordito come critico musicale sul quotidiano la Repubblica, passando poi a La Stampa in veste di editorialista culturale e curando programmi radiofonici e televisivi di argomento musicale e letterario. Successivamente si è affermato come autore di romanzi (Castelli ... Ben Jelloun, Tahar Scrittore marocchino di lingua francese (n. Fès 1944). Nei suoi romanzi contamina, attraverso una scrittura polifonica e raffinata, la tradizione araba scritta e orale con i moduli della narrativa moderna e postmoderna. Tra le sue opere principali, che privilegiano il mondo della marginalità e della ...
Tag
  • CAMPO DI CONCENTRAMENTO
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  • STATI UNITI
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  • OLOCAUSTO
Vocabolario
mane
mane s. f. [lat. mane «di mattina, al mattino», avverbio (propr. caso locativo) dall’agg. manis «buono»; cfr., per il passaggio semantico, le espressioni di buon mattino, di buon’ora], letter. – Mattina: questa m.; è usato quasi esclusivam....
-mane
-mane [dalla radice del gr. μαίνοναι «smaniare, essere pazzo», in composizione -μανής «pazzo»]. – Secondo elemento, atono, di parole dotte, formate modernamente sul modello greco per indicare sia la particolare accentuazione di una tendenza...
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