NORMAZIONE
(v. normalizzazione, App. IV, II, p. 605)
Come sinonimo, ma in uso più tecnico, di normalizzazione, il termine n. indica l'insieme di regole che fissano le condizioni standard di fabbricazione o di elaborazione di un prodotto al fine di ottenere la massima uniformità e intercambiabilità sia nei prodotti sia nei progetti e nei processi produttivi. L'ISO (International Organization for Standardization) ha ulteriormente definito, nel 1986, la n. come l'"attività svolta per stabilire, relativamente a problemi effettivi e potenziali, disposizioni per gli usi comuni e ripetitivi, miranti a ottenere l'ordine migliore in un determinato contesto".
Con l'unificazione dei caratteri merceologici dei prodotti, dei metodi di analisi, controllo, prova e collaudo, e delle definizioni e dei relativi simboli, la n. si propone di migliorare l'economia complessiva del sistema produttivo e di assicurare ai consumatori merci di più facile e sicuro uso, manutenzione e ricambio. La n. sta assumendo un'importanza sempre maggiore in relazione alla crescente integrazione fra le economie, sia nell'ambito della Comunità Europea − il cui mercato unico è effettivo dal 1° gennaio 1993 − sia in tutti gli scambi internazionali. Le attività di n. si svolgono attraverso documenti (denominati norme) che, secondo la Direttiva Comunitaria 83/189/CEE del 28 marzo 1983 (recepita in Italia dalla l. 21 giugno 1986 n. 317), vanno considerati come specificazioni tecniche, approvate da un organismo riconosciuto a svolgere attività normativa, la cui osservanza non sia obbligatoria.
La n. è un passo avanti rispetto alle leggi che stabiliscono le caratteristiche obbligatorie delle merci. Mentre alcune norme sono recepite all'interno di leggi, altre mantengono un carattere consensuale, essendo basate sull'accordo delle parti ad accettare norme tecniche comuni. La direttiva CEE sopra citata indica altri strumenti di n., fra cui la specificazione (o specifica) tecnica che deve definire le caratteristiche di un prodotto o merce e in particolare le dimensioni, la sicurezza, la terminologia, i simboli, le prove e i metodi di controllo, l'imballaggio e l'etichettatura. Più recentemente è stato introdotto il concetto di specificazione prestazionale. Si è infatti manifestata l'esigenza di trovare un criterio omogeneo per confrontare prodotti fatti in maniera diversa, e tale criterio è stato individuato sulla base della corrispondenza tra prestazioni del prodotto ed esigenze dell'utente. L'adozione di specificazioni prestazionali consente pertanto di fare un confronto fra oggetti − per es. fra autoveicoli − prodotti in modi diversi, ma la cui valutazione complessiva è fatta in relazione ai risultati che essi forniscono a chi li utilizza.
Dalla definizione di n. appare l'importanza degli ''organismi riconosciuti'' e del loro coordinamento. Oltre il già citato ISO, di cui fanno parte gli organismi di n. di circa 90 paesi, a livello europeo esiste il CEN (Comitato Europeo di Normazione), mentre l'organismo italiano di n. è l'UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione; v. anche uni e unificazione, App. IV, iii, p. 722).
La normazione e il controllo di qualità. - Come ulteriore contributo alla n. la Comunità Europea, con la risoluzione del 7 maggio 1985, ha definito una vera e propria strategia per l'introduzione del concetto di qualità. Con questo termine s'intendono le differenti proprietà di un prodotto in grado di rispondere alle aspettative di chi lo deve utilizzare, cioè dei consumatori. Il concetto di qualità non fa riferimento a confronti e scale di valutazioni fra le proprietà di differenti prodotti, ma dev'essere inteso come livello di qualità dimostrabile, nel senso che le proprietà di un prodotto devono rispondere a determinate specifiche di progetto, e questa rispondenza dev'essere mantenuta nel corso della produzione. Il concetto di qualità coinvolge quindi non solo il prodotto o la merce, ma l'organizzazione che lo produce, le organizzazioni che ne accertano le caratteristiche e i consumatori.
Le normative tecniche sono importanti anche ai fini della definizione della responsabilità legale del prodotto difettoso, responsabilità che ricade sul produttore nel caso di eventuali danni a terzi. Una direttiva CEE esclude infatti la responsabilità del produttore quando egli sia in grado di dimostrare che lo stato delle conoscenze scientifiche e tecniche al momento in cui è stato messo in circolazione il prodotto non permetteva di scoprire l'esistenza del difetto. La n., stabilendo il livello tecnico-scientifico minimo da rispettare perché un prodotto sia ritenuto esente da difetti progettuali e costruttivi, ha quindi un ruolo determinante nella definizione della responsabilità legale e degli oneri conseguenti.
La certificazione di qualità. - La certificazione è l'attestazione, mediante un certificato e/o un marchio, che un prodotto, un servizio o il sistema-qualità di un'azienda è conforme ai requisiti stabiliti da una norma tecnica emanata dalle autorità competenti. Per le attività di certificazione si emanano speciali norme che definiscono i requisiti dei prodotti e dei processi, i requisiti per l'accreditamento dei sistemi di certificazione e dei laboratori di prova, le modalità di misura, di prova e di taratura delle strumentazioni adottate dai laboratori. La certificazione dei prodotti, dei servizi e dei sistemi-qualità viene rilasciata da organismi pubblici o privati, laboratori di prova ed enti o istituti che possono anche rappresentare particolari categorie.
Da citare, fra questi, l'IMQ (Istituto italiano del Marchio di Qualità), l'Istituto di Garanzia della Qualità (IGQ), l'Istituto Certificazione Industria Meccanica (ICIM), il più recente Certichim per i prodotti chimici.
Vi sono anche istituti che svolgono azione di autocertificazione per particolari categorie di produttori, come l'Istituto italiano sicurezza giocattoli. È interessante notare che i marchi di qualità, nati originariamente per i prodotti industriali, stanno estendendosi anche ai prodotti agricoli e sono soggetti al controllo di speciali organismi o laboratori.
Bibl.: E. Cianetti, Unificazione e normazione, Roma 1972; Id., Merci, servizi e norme tecniche, ivi 1987; Id., Guida alla conoscenza dei materiali e dei prodotti, ivi 1988; G. Elias, La regolamentazione del Mercato Unico Europeo dopo il 1992, Documento UNI-07.88, Milano 1988; Unione Nazionale Consumatori, La giornata mondiale della Normativa, in UNC Notizie, 12 (ottobre 1989), pp. 2586-87bis.