notribile
. E per la natura terza, cioè de le piante, ha l'uomo amore a certo cibo, non in quanto è sensibile, ma in quanto è notribile (Cv III III 9), cioè " passibile di nutrizione ", " che può essere nutrito ".
Non è da escludere senz'altro che l'aggettivo possa riferirsi a cibo, nel qual caso varrebbe " nutriente " (cfr. Busnelli-Vandelli); ma l'analogia con quanto segue fa ritenere più probabile la prima interpretazione.