Novara
Città del Piemonte, capoluogo della provincia omonima. Di origine gallica o ligure, l’antica Novaria fu costituita in municipio da Cesare e divenne centro commerciale fiorente, sulla via da Milano a Vercelli, in epoca imperiale; nella seconda metà del 4° sec. fu elevata a sede vescovile. Fece parte del ducato (poi gastaldato) detto di Bulgaria in età longobarda, e nel 10° sec. divenne capoluogo dell’omonima contea; ma continuò a essere governata dai suoi vescovi finché, ai primi dell’11° sec., vi si affermò il comune. Questo ricostruì la città distrutta dalle truppe dell’imperatore Enrico V (1110) e, dopo aver parteggiato per Federico Barbarossa, nel 1167 aderì, contro di lui, alla Lega lombarda; al termine di lunghe lotte con Vercelli per il predominio nella Valsesia dovette sottomettersi ai Visconti (prima metà del 14° sec.). Seguì le sorti del ducato di Milano durante il regno di Luigi XII e l’alterna vicenda delle guerre tra Francesco I e Carlo V, restando infine in potere di quest’ultimo (1535), che nel 1538 l’eresse in marchesato per Pier Luigi Farnese; tornò poco dopo alla Spagna: nel 1714 per il Trattato di Utrecht passò all’Austria e con la Pace di Vienna (1738) fu incorporata, insieme a Tortona, allo Stato dei Savoia. Dopo essere stata capoluogo del dipartimento dell’Agogna nel periodo napoleonico, ritornò nel 1814 ai Savoia.
Si combatté il 23 marzo 1849 fra le truppe sarde comandate dal generale W. Chrzanowski e quelle austriache del maresciallo Radetzky; avvenuta tre giorni dopo la scadenza dell’armistizio Salasco, decise le sorti della prima guerra d’Indipendenza. Nonostante il valore mostrato, l’esercito di Carlo Alberto fu sconfitto; seguirono l’abdicazione del re e l’armistizio di Vignale.