novello
Aggettivo di uso esclusivamente poetico, col senso più frequente di " recente ", " giovane ".
Nel modulo ricorrente ‛ n. età ', " giovinezza ": Vn XXIII 16 e 17 1 Donna pietosa e di novella etate (cfr. § 11 una donna giovane e gentile); Cv IV Le dolci rime 105 E noi in donna e in età novella / vedem questa salute (la nobiltà), ripreso in XIX 8 e 9, dove D. stesso spiega: in età novella, cioè in giovani. La stessa espressione ricorre ancora in If XXXIII 88 Innocenti facea l'età novella / ... Uguiccione e 'l Brigata; in Pd XVII 80 per la novella età, ché pur nove anni / son queste rate intorno di lui torte; e infine in Fiore LXVI 5.
Il valore di " recente " si appropria a n. nella seguente serie di esempi: Vn XIV 3 ne la magione del suo novello sposo, da confrontare con novelle spose di Pg XXIX 60; Cv II Voi che 'ntendendo 60, sostantivato (diletta mia novella, la canzone stessa appena composta dal poeta); in Rime Cv 2 Se vedi li occhi miei di pianger vaghi / per novella pietà, l'angoscia di cui si parla è recente, viva, per fatti accaduti da poco tempo; n. sono le spalle del ladro appena compiuta la sua metamorfosi da serpente in uomo (If XXV 139); in Pg XIX 56 novella vision ch'a sé mi piega, è quella " recente " dell'antica strega apparsa al poeta; in XXV 99 segue lo spirto suo forma novella, " il corpo aereo, sua nuova forma, segue lo spirito " (Chimenz); in XXVIII 86 novella fede è una convinzione acquisita da poco tempo. La grazia novella (Pd XIV 90) è grazia " appena elargita ". Qui anche Detto 429 vesti... novelle per il semplice " nuovo ", come al v. 437.
Col senso di " giovane ", in esempi evocanti immagini di primavera: Rime LVI 18 le parolette mie novelle / che di fiori fatto han ballata, detto delle parole della ballata " giovanilmente vivaci " (Barbi-Maggini); Pg XXXIII 143 e 144 rifatto sì come piante novelle / rinovellate di novella fronda; Pd XII 47 le novelle fronde / di che si vede Europa rivestire. Si può aggiungere Rime C 67 l'altro / dolce tempo novello, per significare la primavera, la dolce stagione (If I 43) in cui si rinnova la natura. Qui pure, a più basso livello, Fiore CXXV 11 paperi novelli, quindi " teneri ".
Sensi leggermente diversi presentano If XXXIII 89 novella Tebe, dove Pisa è qualificata come una " seconda " Tebe per la sua crudeltà; Pg X 96 esto visibile parlare, / novello a noi, detto delle figurazioni della prima cornice il cui modo di essere è " ignoto ", " inusitato " ai vivi; Pd XIV 73 parvemi lì novelle sussistenze / cominciare a vedere, dove si parla di un'altra visione di anime aggiunta alle precedenti. In Pd XXX 58 di novella vista mi raccesi, l'aggettivo sta per " rinnovata ", " di nuovo vigore ".
In Pd XXIV 97, contrapposto ad ‛ antico ' (L'antica e la novella / proposizion), n. sta in un senso (il " Nuovo " Testamento) per cui D. usa più volte ‛ nuovo ' (v.). Nello stesso significato ricorre in XXXI 26 frequente in gente antica e in novella.
Un uso abbastanza comune è quello dell'aggettivo riferito a nomi propri di persona, per distinguere tra persone omonime quella più giovane: Rime LXXV 2 Ben ti faranno il nodo Salamone / Bicci novello. e LXXVII 1 Bicci novel, figliuol di non so cui, detto per Forese Donati così distinto familiarmente da un altro Bicci, forse il nonno Biccicocco; Pg VI 17 Federigo Novello dei conti Guidi; Pd VI 106 Carlo novello, Carlo II d'Angiò, figlio di Carlo I, detto non senza una punta di dispregio che risulta peraltro da tutto il contesto. Si aggiunga Fiore XCVIII 4 apostoli... novelli, ossia " di nuovo genere ", ‛ lupi in veste di pastori ' (cfr. Pd XXVII 55).
Per alcuni di questi usi cfr. nuovo.