NOVILARA
Piccolo centro abitato a 7 km a S di Pesaro dal quale ha preso nome una necropoli dell'Età del Ferro che, scavata negli anni 1892-93 e 1913, ha restituito complessivamente 293 tombe (142 nel fondo Molaroni e 151 nel fondo Servici). I corredi dei primi scavi si conservano nella quasi totalità nel Museo Oliveriano di Pesaro, gli altri nel Museo Nazionale di Ancona.
Le sepolture, tranne due di cremati, erano ad inumazione rannicchiata e distesa, senza un orientamento prestabilito, in semplici fosse terragne talvolta contraddistinte da piccoli cippi di arenaria.
Le tombe più antiche, rinvenute le più nel fondo Molaroni e databili all'VIII sec. a. C. circa, sono caratterizzate dalla sobrietà dei corredi costituiti principalmente da fibule in bronzo del tipo ad occhiali e ad arco ingrossato, da rasoi lunati, da cuspidi di lancia in bronzo, da pendagli trapezoidali con frangia di catenelle e da collane con grani di ambra e di osso. Tra i pochi fittili, si distinguono i vasetti a corpo lenticolare con bocca rotonda ed ansa sormontata da disco (i cosiddetti cothoni). Scarsamente rappresentati gli oggetti in ferro.
Nelle tombe del fondo Servici, di cui le più recenti scendono sino al V sec. a. C., i corredi si presentano più ricchi figurandovi vasi in bronzo (incensieri, ciste e capeduncole) e fittili locali e d'importazione; l'armamentario è molto più complesso: si notano spade, pugnali, elmi, punte di lance e di giavellotto. Nelle tombe femminili sono presenti orecchini, cinture, armille, pettorali, collane, utensili di lavoro ed i caratteristici anelli concentrici di ferro. Da rilevare, l'assenza assoluta di carri da guerra. Varie suppellettili testimoniano dell'attivo commercio praticato con l'altra sponda dell'Adriatico, con l'Italia meridionale e settentrionale. In particolare, tradiscono un'influenza illirica alcuni tipi di elmi e di spade.
Indipendenti da queste tombe sono da ritenersi alcune stele figurate ed iscritte, databili in epoca più recente, tra cui le più note sono quella anepigrafe con combattimento navale conservata nel Museo Oliveriano di Pesaro e l'altra opistografa del Museo Pigorini di Roma con scena di combattimenti e di caccia su di un lato e sull'altro con lunga iscrizione, che è tuttora oggetto di studio e di discussione per decifrarne il contenuto e determinarne l'appartenenza linguistica.
Bibl.: E. Brizio, La necropoli di Novilara, in Mon. Ant. Lincei, V, 1895, col. 86-303; D. Randall-Mac Iver, The Iron Age in Italy, Oxford 1927, pp. 105-123; F. von Duhn-F. Messerschmidt, Italische Gräberkunde, II, 1939, p. 172 ss.; A. Von Salis, Neue Darstellungen griechischer Sagen, II, Picenum, in Sitzungsberichte Heidelberg, 1936-7, pp. 3-75; O. Zanco, Le rappresentazioni figurate della stele di Novilara, in Studia Oliveriana, VII, 1949, pp. 13-23.