NOYON
(lat. Noviomagus)
Città della Francia settentrionale (dip. Oise), posta sul fianco del monte Saint-Siméon, lungo la riva destra del fiume Oise, affluente della Senna.N. fu fondata nel sec. 1° d.C. sulla via Agrippa che collegava Milano a Boulogne, tra Soissons e Amiens. Situata allora nel Vermandois (civitas Veromanduorum), fa ora parte della Piccardia. La storia di N. è ricostruibile attraverso scavi archeologici e numerose fonti, quasi tutte pubblicate: la Vita sancti Medardi, la Vita sancti Eligii e la Vita sanctae Godebertae, nonché cronache, atti regi e vescovili (Levasseur, 1633; Lefranc, 1888). L'archivio del Capitolo della cattedrale è stato dato alle fiamme nel 1793 - ma fortunatamente, prima della Rivoluzione francese, Levasseur (1633) e Colliette (1771-1773) avevano pubblicato alcuni documenti, successivamente riutilizzati da Lefranc (1888), Lefèvre-Pontalis (1899-1900) e Seymour (1975) -, mentre sono conservati il cartulario del Capitolo e quello dei conti (Arch. de l'Oise, G 1984; 1338). Il Livre rouge di N., redatto nel sec. 14° e distrutto nel 1918, era stato pubblicato nel 1893.In base agli scavi, la città antica doveva avere un'estensione di ca. ha 10-15. Nel sec. 3°, sotto la minaccia delle invasioni, venne innalzata una cinta muraria che racchiudeva uno spazio più ristretto in modo da formare un castrum di ha 2,5. La città vescovile ne occupò il sito a partire dal 531, anno in cui Medardo (ca. 530-ca. 560) vi trasferì il vescovado, la cui sede era precedentemente a Saint-Quentin. Nel 532 la diocesi di Tournai venne unita a quella di N. e tornò autonoma solo nel 1146. I re merovingi e carolingi soggiornarono frequentemente nel palazzo di Quierzy, a km 13 da N., e il vescovo della città fu sempre legato all'ambiente di corte, a cominciare da Eligio (641-660), cui si deve la fondazione, all'esterno del castrum, dell'abbazia di Saint-Loup, più tardi chiamata Saint-Eloi, attualmente scomparsa. Nel 768 Carlo Magno fu incoronato nella città re della Neustria; quindi, nel 987 anche Ugo Capeto ricevette a N. la corona regia. Nel sec. 10°, dopo avere opposto resistenza ai Normanni, il vescovo assunse la carica di conte e signore della città; dal sec. 12° divenne uno dei sei pari ecclesiastici del regno. All'epoca, furono i nuovi monasteri e il gran numero di artigiani a favorire la crescita della città. Il vescovo Baudry (1098-1114) concesse agli abitanti nel 1108 uno statuto comunale con sindaco, scabini e municipio (Lefranc, 1888, nr. 5).Nel 1131 il nucleo antico della città fu devastato da un incendio; venne allora abbandonata la cinta del castrum. Il coro della nuova cattedrale, iniziato poco dopo, si estese oltre le antiche mura. Una cinta difensiva molto più ampia, che inglobava i sobborghi, venne costruita nella seconda metà del sec. 12° (interamente demolita nel sec. 19°). Antiche chiese monastiche furono trasformate in parrocchiali e furono costruiti nuovi edifici religiosi. Nella città esistevano dieci parrocchie. Solamente la chiesa di Sainte-Marie-Madeleine conserva resti del 12° secolo. Anche l'ospedale di Saint-Jean, divenuto in seguito l'ospedale maggiore, risaliva a quell'epoca. Nel 1293 una parte di N. fu nuovamente distrutta da un incendio e, sebbene durante la guerra dei Cento anni i danni fossero stati lievi, la città fu comunque saccheggiata e devastata nel corso di altre guerre (1552, 1557, 1918).Malgrado queste vicende, N. ha conservato attorno alla cattedrale un complesso episcopale eccezionale per il panorama francese. La cattedrale di Notre-Dame, ricostruita dopo l'incendio del 1131, presenta nella pianta della terminazione orientale molte analogie con quella di Saint-Germain-des-Prés a Parigi e deve essere posteriore all'abbazia parigina di Saint-Denis. Si data intorno al 1148 l'inizio della costruzione del coro a deambulatorio, con cinque cappelle radiali, elevato su quattro piani con grandi archi, tribune, arcatelle che formano un falso triforio e finestre alte. La copertura è con volta a crociera costolonata e due torri fiancheggiano la prima campata. Il ritmo muta nel transetto, iniziato verso il 1165. I due bracci terminano in un catino semicircolare e le pareti, al piano terreno decorate da una serie di archetti ciechi e al primo piano forate da finestre, si sdoppiano al di sopra per formare un triforio, poi un piano di finestre a passaggio interno e un ultimo livello di finestre a passaggio esterno. La navata, innalzata verso il 1180-1200, si ispira a quella della cattedrale di Laon, con i grandi archi, il triforio e le finestre dotate di un passaggio esterno. Originariamente era prevista per la navata una copertura a crociere seipartite; successivamente vennero invece realizzate volte quadripartite. La facciata, del principio del sec. 13°, è preceduta da un vasto portico ed è fiancheggiata da due torri cave e aperte sulla navata, come doveva essere in origine nella cattedrale di Laon.La decorazione scultorea dei portali è scomparsa; si è conservata soltanto una Vergine ad altorilievo, oggi al Mus. de l'Ancienne Cathédrale. Il jubé, degli inizi del sec. 14°, è stato demolito nel 1757 e ricostituito dopo il 1918. Alcuni frammenti delle vetrate duecentesche sono stati rimontati nelle cappelle radiali. Nella cattedrale si conservano anche alcune bandelle di porte, elementi di recinzione e un grande candelabro in ferro battuto (sec. 12°-13°), un armadio e quattro cassoni dipinti della stessa epoca.A S della cattedrale si innalzava il vescovado: restano un tratto della parete medievale e parte della cappella, costruita prima del 1183. Di questa non esistono più le volte, ma vi sono ancora alcune bifore sormontate da un oculo, che sembrano preannunciare quelle di Chartres. Il vescovado e la cappella erano collegati, prima dei restauri del 1895, al braccio meridionale del transetto. A N, addossato a quest'ultimo, esiste ancora l'edificio del Tesoro, a due livelli, della fine del 12° secolo. Contigui alla navata, sul lato settentrionale, si trovano i resti del chiostro del Capitolo, realizzato verso il 1240-1250. A O una costruzione contenente una cantina, una grande sala coperta a volta e divisa da una fila di colonne, definita sala capitolare, era in realtà utilizzata nel sec. 13° come cucina e refettorio. A N si è conservato il muro merlato della recinzione e verso E la sala capitolare, radicalmente trasformata nel 18° secolo. Del chiostro si è salvata la galleria occidentale, coperta a volta e aperta sulla corte interna mediante archi trilobi sormontati da tre rosoni. Infine, al di là della sala capitolare, si erge l'edificio adibito a tribunale vescovile, con prigione al piano terreno e aule giudiziarie al piano superiore. Solamente il piano terreno risale al Duecento; il piano superiore è stato ricostruito nel sec. 16°, in uno con la costruzione in legno della biblioteca.
Bibl.:
Fonti. - Vita sancti Medardi, in AASS. Iunii, II, Paris 1867, pp. 72-104; Vita sancti Eligii, in MGH. SS rer. Mer., IV, 1902, pp. 634-761; Vita sanctae Godebertae, in AASS. Aprilis, II, Venezia 1738, pp. 31-36; J. Levasseur, Annales de l'église cathédrale de Noyon, 2 voll., Paris 1633; L.P. Colliette, Mémoires pour servir à l'histoire ecclésiastique, civile et militaire du Vermandois, 3 voll., Cambrai 1771-1773; Le livre rouge de la ville de Noyon, Comité archéologique et historique de Noyon. Mémoires et comptes-rendus 10, 1893, pp. I-VI, 1-121, 415-420.
Letteratura critica. - L. Vitet, D. Ramée, Monographie de la cathédrale de Noyon, 2 voll., Paris 1845; A. Lefranc, Histoire de la ville de Noyon et de ses institutions jusqu'à la fin du XIIIe siècle, Paris 1888; E. Lefèvre-Pontalis, Histoire de la cathédrale de Noyon, BEC 60, 1899, pp. 457-590; 61, 1900, pp. 124-172, 283-300; C. Seymour, La cathédrale de Noyon au XIIe siècle (Bibliothèque de la Société française d'archéologie, 6), Paris-Genève 1975; O. Guyotjeanin, Episcopus et comes. Affirmation et déclin de la seigneurie épiscopale au nord du royaume de France. Beauvais-Noyon, Xe-XIIIe siècles (Mémoires et documents publiés par la Société de l'Ecole des Chartes, 30), Genève-Paris 1987; La ville de Noyon (Cahiers de l'inventaire, 10), Amiens 1987.A. Prache