nullo
Aggettivo e pronome indefinito, che ricorre con ampia frequenza in tutte le Opere di Dante. Come ‛ nulla ' (v.), nelle opere canoniche di D. non è mai accompagnato da negazione.
Quale aggettivo significa " nessuno ", e si unisce prevalentemente a un nome comune, a volte anche a un infinito, o participio sostantivato (cfr. Pg VIII 55 Nullo bel salutar, e If V 103 nullo amato): Vn XI 1 nullo nemico, Rime LXVIII 40 nulla pena, Cv I X 8 nulla grande, If V 44 nulla speranza, Pg XIX 117 nulla pena, Pd XXVI 127 nullo effetto, XXXII 63 nulla volontà; Fiore CLXXVI 7 nul vantaggio. Cfr. anche Vn XXVI 2 e 11 6; Rime XCI 36, Rime dubbie V 21; Cv III V 14, VIII 13, XIII 3, III I 11, VI 7, VIII 7, XI 12, XII 7 e 13, IV IV 7, VI 9 e 19 (due volte), IX 15, X 11, XI 6, XIII 2 (tre volte) e 3, XV 1 e 2, XVII 10, XXII 9, XXV 9, XXIX 3; If VII 42, XIV 65, XX 99, XXXIII 123, Pg IV 4, VI 116, XII 119, XIII 81, XX 145, XXIII 9, XXX 132, XXXII 27, Pd IX 74, XIX 89, XXX 59, XXXI 15, XXXII 42; Fiore XLIII 4, XLVI 6, XLVII 3, CIII 1 e 4, CXC 10, CCXXII 14; Detto 440.
A volte il valore negativo è rafforzato nell'espressione ‛ nullo altro ', " nessun altro ": Pg I 103 null'altro pianta, VII 7 null'altro rio.
Ai valori precedenti sarà da riferire Pg XVII 36 0 regina, / perché per ira hai voluto esser nulla? (a proposito del suicidio di Amata, madre di Lavinia): cfr. il latino nullum esse, " non essere ", ovvero " morire ".
Frequente è l'uso sostantivato di n., che acquista, per lo più, il valore pronominale indefinito di " nessuno ", ma può anche assumere quello del nome che vale a rappresentare. Nel primo caso abbiamo: Cv I IV 9 nullo è sana macula, III XV 3 nullo desidera quello che ha; e ancora Vn XXXII 1; Cv I II 5, II VIII 10, III XV 6, IV III 3, IV 1 e 9, VIII 10, XIV 12, XXII 10 e 12, XXIV 1 e 2, XXVI 15; If XXXI 81, Pg XLV 89, XVI 98; Detto 213. In riferimento a nome comune che precede, n. è, invece, sostantivato in Cv III VIII 10 con ciò sia cosa che sei passioni siano propie de l'anima umana... di nulla di queste puote l'anima essere passionata; IV 14 ciascuna cosa per sé è da amare, e nulla è da odiare (cfr. anche, sempre in relazione a ‛ cosa ', Cv IV XII 16, XIX 4, Pd XXVI 108); Cv IV XXII 9 nullo diletto è maggiore, né nullo altro pare; If VI 48 hai sì fatta pena, / che, s'altra è maggio, nulla è sì spiacente (in riferimento a ‛ pena ', anche Pd VIII 42 e 43); Pd XV 119 nulla [donna] / era per Francia nel letto diserta; Vn XXII 2 con ciò sia cosa che... nulla sia sì intima amistade come...; Cv IV XXVIII 15, Pg XXIX 111, Pd XV 18, XXIV 21, Fiore CLXXXIV 4.
Per lo più in espressioni comparative (Cv II V 9 li Serafini... veggiono più... che nulla angelica natura), ma anche in frasi non negative, n. assume singolarmente il valore positivo di " qualsiasi ", " qualunque ", " ogni ": Cv II XIII 12 più velata che nulla scienza; If XXI 61 per nulla offension che mi sia fatta, / non temer tu (similmente in Fiore CXC 7 Medea... / non potte far che Gesone tenesse / per arte nulla ch'ella gli facesse); Detto 241 'l canto / val vie più... / che di nulla serena; cfr. anche Cv IV XXVII 16, Fiore LXII 5, CXXII 9, CLXVII 6 (in questi tre ultimi luoghi vale " qualche "), Detto 372. Secondo tale accezione, ‛ nullo altro ' varrà, pertanto, " qualsiasi altro ": cfr. Cv II VIII 11, XIII 11 e 12. Sempre con valore positivo, sebbene più raramente, si può notare anche l'uso sostantivato di n., nel significato di " qualcuno " (Fiore CLXVI 14), e di ‛ nullo altro ', in quello di " qualunque altro " (Cv IV XXII 17, Fiore CXLVII 14).
Vanno, infine, registrate alcune espressioni particolari di valore negativo: nulla cosa, " niente " (Rime XLVII 13, Rime dubbie XXVII 8, Cv I VII 14, VIII 16, IX 6, XIII 2, II X 7, IV XIV 9, XV 15, Fiore CLXXIV 9; rafforzato in Rime XCVI 5 Null'altra cosa); nullo uom, " nessuno " (solo in Rime dubbie XXII 3); in nulla guisa, " in nessun modo " (Fiore CLVI 9, CCXXX 2); in nullo tempo, " mai " (Cv IV XII 6, due volte; cfr., nella medesima accezione, nulla volta, in Vn II 9); in nulla parte, " in nessun luogo " (Pd XXXI 54, Fiore XLI 4, Detto 54); da nulla parte, " sotto nessun aspetto ", " in nessun modo " (solo in Cv I VII 6).
Bibl. - N. Zingarelli, in " Studj di filologia romanza " i (1884) 76.