NUMITORE (Numitor)
Re di Alba, padre di Rhea Silvia, madre di Romolo e Remo (Dionys., i, 71, 4 s.; 76, 1 ss.; 84 s.).
N. era figlio del re Procas e fratello maggiore di Amulio. Sui rapporti tra i fratelli vi sono notizie discordanti. Secondo alcuni (Liv., i, 3, 10 ss.) N. era l'unico erede al trono per volontà del padre; secondo altri (Plut., Rom., 3, 2; Origo g. R., 19, 1 ss.) il potere doveva essere diviso tra i due fratelli e Amulio pose N. davanti all'alternativa di scegliere fra il trono e il patrimonio. Secondo l'uno, egli scelse il trono, secondo l'altro la ricchezza. Infine, secondo altri (Strab., v, 229) i due fratelli regnarono insieme, o alternativamente (Vir. ill., i, 1 ss.). Amulio fece uccidere il figlio di N. e costrinse Rhea Silvia a divenire vestale. Essa si unì con Marte e diede alla luce Romolo e Remo, che furono esposti per ordine di Amulio, ma fortunatamente salvati. Il seguito della leggenda presenta alcune varianti: secondo una versione, i gemelli, cresciuti, ritornarono presso la corte, uccisero Amulio e posero N. sul trono; secondo un'altra tradizione (Dionys., i, 84) N. ebbe invece una parte più attiva, in quanto affidò i gemelli al pastore Faustolo, prese le redini del governo e diede un nuovo ordinamento ad Alba.
Si è creduto di identificare N. nella figura accanto al re nella pittura della parete N di un colombario dell'Esquilino, ora al Museo Nazionale Romano (Mon. Inst., x, tav. 60 a; W. Helbig, Führer3, ii, p. 190 ss.).
Bibl.: Aust, in Roscher, III, i, 1897-1909, c. 478 ss.; Groag, in Pauly-Wissowa, XVII, 2, 1937, c. 1402 ss., s. v., n. i.