NUMMO
Nella Grecia propria la parola designò. secondo l'etimologia, la moneta legale per eccellenza; ma presso i Greci dell'Italia meridionale e della Sicilia denominò più specificatamente due monete: anzitutto l'unità del sistema greco ivi in vigore, il didramma-statere, del peso medio di circa gr. 8,40, coniato di preferenza a Taranto, Eraclea, Caulonia, Crotone, Metaponto, Posidonia, Terina, Velia, Locri, onde si ha ivi il mezzo nummo (dramma), il terzo e il quarto di nummo, ecc., sino al dodicesimo di nummo, e ancora il doppio nummo (tetradramma di Turio e di Metaponto). In secondo luogo la stessa parola servì a denominare l'unità-base del sistema indigeno, la litra o decimo del nummo principale, una monetina di argento di circa gr. 0,80.
La stessa fortuna ebbe la parola presso i Romani, che con essa denominarono, quale nome generico, la moneta per eccellenza, onde: nummus aureus, argenteus, plumbeus, castrensis, centenionalis, denarius, sestertius, serratus, mixtus, ecc. (Varr., De lingua lat., V, 173), e donde la parola nummularius per designare colui che ha a che fare con la moneta, nel più lato senso, sia l'operaio della zecca, nummularius officinator, sia lo spectator monetae o probator monetae qui per argentum aes videt. Ma più particolarmente la parola designò il nominale di argento per eccellenza, base del sistema del denarius, il sesterzio o quarto del denaro, che è appunto la più piccola moneta di argento coniata dai Romani.
Ancora più tardi la stessa parola servì a designare due monete di bronzo: il follis della riforma di Anastasio, e l'unità minima che sta a base di questa, cioè il nummus vero e proprio, di cui 40 costituiscono lo stesso follis, onde si hanno pezzi da 30 nummi, da 20, 10, 5 nummi, coniati nel contempo come nominali inferiori del follis stesso. Questa unità è pure alla base del sistema monetale gotico in Italia e di quello vandalico in Africa, ecc.
Sinonimo di Mummus sono da considerarsi nomisma e numisma.
Bibl.: F. Hultsch, metrologicorum scriptorum reliquiae, Lipsia 1864-66, s. v.; id., Griechische u. römische Metrologie, 2ª ed., Lipsia 1882, passim; E. Babelon, Traité, I, Parigi 1901, s. v.; K. Regling, in Fr. Schrötter, Wörterbuch der Münzkunde, Berlino 1930, s. v.