Generale borbonico (Campagna 1775 - Torre Annunziata 1836). Nel 1799 organizzò bande partigiane contro la Repubblica partenopea, ponendosi a disposizione del cardinale Ruffo che lo nominò colonnello. Avverso alla dominazione francese, alla Restaurazione ebbe onori e il grado di comandante superiore (1815). In qualità di governatore delle Calabrie presiedette il giudizio e l'esecuzione di Gioacchino Murat (ott. 1815). Era luogotenente generale allorché scoppiò il moto carbonaro del luglio 1820 a Nola; non poté reprimere la ribellione per la resistenza opposta dalle sue truppe e consigliò re Ferdinando I a concedere la costituzione. Luogotenente generale del re in Sicilia nel 1830, nel 1831 fu nominato comandante generale di tutte le truppe del regno.