nuovo medioevo
nuòvo medioèvo locuz. sost. m. – Nel primo decennio del 21° sec. alcuni sociologi, tra cui il giapponese Akihiro Tanaka e l'indiano Parag Khanna, hanno formulato il concetto di n. m. a sintetizzare l'insieme delle paure nei confronti del futuro; concetto che ha conosciuto un certo successo anche a causa delle crisi economiche e della forzata decrescita che hanno caratterizzato i primi anni del nuovo millennio. In alcuni importanti paesi, anche europei, si assiste all’ascesa di autocrati che impongono monopoli e censure, riducendo i partiti politici a feudi personali da far ereditare ai propri delfini, mentre aumenta l’influenza di soggetti sovranazionali che ricordano istituzioni medievali come il Sacro romano impero o la Chiesa. La sfiducia verso gli stati nazionali (e i loro sistemi democratici) si esprime anche attraverso la diffusione di soluzioni difensive autonome – come le o il diffondersi di istanze separatiste su base etnica, linguistica, geografica o religiosa –, così come la debolezza degli stati stessi si evidenzia anche con la crescita di fenomeni quasi dimenticati nel Novecento come il banditismo (con rapimenti a scopo di estorsione, spesso ai danni di volontari e cooperanti internazionali) o la . Internet ha amplificato il divario di un tempo tra le classi incolte e le élite culturali: l’inglese dell’informatica tende a porsi quale lingua franca della comunicazione, allo stesso modo del latino nell'Impero romano o, appunto, nel medioevo, mentre i vernacoli inferiori sembrano essere riservati a comunità di parlanti sempre più ridotte, come la babele dei dialetti medievali anteriori alle lingue nazionali. Anche l’affacciarsi di gruppi fondamentalisti sulla scena politica internazionale induce alcuni analisti a interpretarli come un ritorno al clima violento e contrappopositivo che caratterizzò i secoli delle crociate e delle persecuzioni degli eretici. La sensazione di un n. m. fatto di povertà, superstizione e magia, che rifiuta quindi i principi dell'illuminismo e del positivismo, è alimentata anche dal successo di alcuni generi letterari e cinematografici, i cui elementi in nuce erano già presenti in quel particolare filone della fantascienza che immaginava un futuro più povero e governabile solo attraverso la magia, come in Guerre stellari. In ambito musicale, oltre alla riscoperta di strumenti e partiture originali medievali, si assiste da anni alla diffusione di musica neoceltica e di testi che si pongono in contrapposizione alla cultura razionalista e scientifica, quali quelli, per es., in voga nella cultura . E se Internet ha contribuito a diffondere la fantomatica profezia attribuita ai Maya sulla fine del mondo nell’anno 2012, analoghe paure millenariste – di palese sapore medievale – erano state diffuse già prima dell’anno Duemila relativamente ai pericoli informatici del . L’interpretazione catastrofista offerta dai principali profeti ed esegeti del n. m., quasi tutti appartenenti al mondo anglofono, si basa sull’immagine, molto mitizzata a discapito della verità storica, della dark age, i secoli bui che separano l’Inghilterra tardoromana di re Artù da quella di età moderna della regina Elisabetta I. In realtà il periodo storico che chiamiamo medioevo, ricco di sfaccettature, fu caratterizzato da molte positività – quali la rivoluzione commerciale di cui furono protagoniste le repubbliche marinare, il fiorire delle arti e il moltiplicarsi degli scambi e delle invenzioni – e dunque l’eventuale avvento di un’età cosiddetta neomedievale può essere affrontato considerando, insieme agli elementi che possono incutere timore, la sicura esistenza di opportunità legate a bellezza e sviluppo.