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NUSAYBIN

di Giorgio LEVI DELLA VIDA - * - Enciclopedia Italiana (1935)
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NUSAYBIN (arabo Naṣībīn; gr. Νίσιβις; A. T., 73-74)

Giorgio LEVI DELLA VIDA
*

Città della Turchia nel vilâyet di Mardin situata presso il confine con la Siria a 430 m. s. m.; sorge ai piedi del versante meridionale dei Monti di Ömerkân attraverso ai quali il fiume Giurgiar si apre il cammino in una stretta gola prima di sboccare in pianura. A Nusaybin, notevole città di transito e di commerci che conta circa 8000 ab., si arresta la ferrovia Costantinopoli-Baghdād.

Storia. - Nota fin dai tempi assiri col nome di Naṣibina, Nusaybin divenne colonia macedonica sotto Seleuco II Nicatore ed ebbe il nome di Antiochia Mygdonia (dal nome del fiume, oggi Giurgiar, sul quale è situata). Col decadere della potenza dei Seleucidi nel sec. II a. C. venne in potere del regno di Armenia, cui successe quello dei Parti. Come città di confine tra la pianura mesopotamica e la regione montuosa e per la sua forte posizione naturale, Nusaybin ebbe parte notevole nella lotta secolare tra l'impero romano e i Parti e i Sassanidi. Conquistata da Lucio Vero nel 165 d. C., fu mantenuta, nonostante ripetuti assalti dei Parti, fino al 365, in cui Gioviano dovette cederla ai Sassanidi, sotto i quali rimase fino alla conquista araba nel 18 eg., 639 d. C. Il cristianesimo vi penetrò per tempo, ma soltanto nel 300 essa ebbe un proprio vescovo; più tardi fu sede di metropolita. A grande importanza nella storia ecclesiastica siriaca salì Nusaybin dopo la chiusura della scuola nestoriana di Edessa nel 489, poiché vi si rifugiarono i dottori nestoriani di quella scuola, trasportandovi lo studio della teologia e della scienza greca. Nusaybin fu pertanto patria o sede di alcuni fra i più insigni rappresentanti della dottrina nestoriana; gli statuti della sua scuola, giunti fino a noi (ed. I. Guidi, in Giorn. della Soc. asiatica ital., IV, 1890; cfr. J. Labourt, Le christianisme dans l'empire perse, Parigi 1904, pp. 293-301) dànno un'immagine oltremodo efficace delle conoscenze e del metodo degli studî ecclesiastici e profani nella Siria nestoriana dei secoli V-VII. Dopo la conquista araba Nusaybin divenne importante centro economico e militare, costituendo uno dei capolinea più importanti delle vie d'accesso all'altipiano iranico. La sua storia non presenta tuttavia particolarità di grande importanza; passata sotto il dominio dei Selgiuchidi e quindi degli Atābeg, fu presa dai Mongoli e finalmente dai Turchi ottomani, ai quali fu lasciata anche dopo la guerra mondiale.

Vedi anche
Siria Stato dell’Asia sud-occidentale. Il territorio si affaccia sul Mediterraneo con un tratto costiero di 160 km e si allarga all’interno verso E e verso S per più di 600 km; confina con la Turchia a N, con l’Iraq a E, con la Giordania a S; a SO, in corrispondenza della costa orientale del Mare di Galilea ... Diyarbakir (arabo Diyārbakr) Città della Turchia (592.557 ab. nel 2007), nel lembo turco della Mesopotamia settentrionale, a 660 m s.l.m. sulla riva destra del Tigri. Capoluogo della provincia omonima (15.355 km2 con 1.460.714 ab. nel 2007). Attivo mercato di prodotti agricoli (riso, cotone, tabacco, frutta), è ... Mesopotamia (gr. Μεσοποταμία) Nome con cui l’antichità classica designava la regione dell’Asia Anteriore compresa tra i fiumi Tigri ed Eufrate, dalle pendici meridionali degli altopiani anatolico e armeno fino alla piana delimitata dalla massima convergenza dei fiumi, all’altezza della moderna Baghdad; la parte ... Gordiano III (lat. M. Antonius Gordianus). - Imperatore romano dal 238 al 244 d. C. Nacque da una figlia di Gordiano I. Dopo la morte del nonno e dello zio, fu eletto, tredicenne appena, Cesare per volere del popolo e dell'esercito contro Pupieno e Balbino, eletti dal senato, e dopo la loro morte fu fatto imperatore. ...
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