o
o nella lingua italiana, congiunzione con valore disgiuntivo. Nel linguaggio corrente, è utilizzata in due diverse accezioni. Nella prima accezione indica una disgiunzione di tipo alternativo o, come si usa dire, esclusivo, perché uno dei due termini cui si riferisce esclude l’altro: «vado al cinema o resto a casa» indica una scelta tra due possibili alternative. In questa accezione o è l’equivalente italiano del latino aut ed è usato spesso in forma ripetuta per marcare tale alternativa («o ... o»; «aut ... aut»). Nella seconda accezione la congiunzione o esprime una disgiunzione non esclusiva in cui è possibile che siano vere entrambe le espressioni a cui si riferisce: la frase «si è ammessi alla prova con un voto alto in italiano o in matematica» indica la possibilità di essere ammessi se si ha un voto alto in una delle due discipline o anche in entrambe. Questo uso non esclusivo di o corrisponde al latino vel. In logica, o indica una disgiunzione non esclusiva e corrisponde al connettivo della disgiunzione (in inglese or e in simboli ∨) che nel linguaggio degli enunciati è appunto non esclusiva, o, come si usa dire inclusiva: dati due enunciati A e B se ne costruisce un terzo A ∨ B (che si legge «A o B») che è vero nel caso in cui sia vero almeno uno dei due enunciati che lo compongono mentre è falso solo se entrambi sono falsi (→ disgiunzione).
Il connettivo o corrisponde, nell’algebra di → Boole, all’operatore → or, detto somma logica; esso realizza una funzione logica che assume, in uscita, il valore 0 se e solo se tutti i valori in ingresso sono uguali a 0.