OAXACA (A. T., 148)
Città del Messico, capitale dello stato omonimo, sorge a 1538 m. s. m., a 17° 3′ 28″ di lat. N., in una larga e pittoresca vallata e gode clima salubre e temperato. Collegata con ferrovia a Puebla e a Città di Messico, da cui dista 575 km., fornita d'illuminazione elettrica e di canalizzazione per l'acqua potabile, è sede del governo dello stato nonché dell'arcivescovo di Antequera, da cui dipendono le diocesi di Tehuantepec e di Chiapas. La popolazione, di 37.469 abitanti secondo il censimento del 1910, era discesa a 21.729 nel 1921, ed era di circa 33.000 nel 1930. Il centro è la Plaza Mayor, su cui sorge l'antica e bella cattedrale costruita nel 1553 nello stile della rinascenza spagnola, ma rifatta in gran parte nel 1702; a nord della piazza principale si trova la grande chiesa di San Domingo, iniziata nel 1575, che è uno dei migliori monumenti di stile plateresco del Messico. Numerosi sono i giardini e particolarmente bello e vasto il parco situato a nord della città con le statue di B. Juárez e di M. Hidalgo. Centro intellettuale dello stato, Oaxaca possiede ottimi istituti di istruzione (tra cui l'Instituto de Ciencias con annesso il museo di antichità indiane); ha inoltre fabbriche di tessuti, di bevande alcooliche, industrie alimentari; una manifattura tabacchi, ecc.
Storia. - La città è precedente alla conquista spagnola; pare sia stata fondata nel 1486, col nome di Huaxyacac. Conquistata dagli Spagnoli nel 1521; eretta a città nel 1531, sede vescovile dal 1535, rimase devota al governo spagnolo anche nel periodo delle lotte per l'indipendenza nei primi decennî del sec. XIX. Durante il conflitto tra Porfirio Díaz e i Francesi, nel 1864-65, divenne roccaforte del primo: fu perciò assediata dal maresciallo Bazaine e costretta a capitolare il 9 febbraio 1865.
Lo Stato di Oaxaca.
Lo Stato di Oaxaca, situato nella sezione più meridionale del blocco messicano, è affacciato alla costa del Pacifico ed esteso in parte nella zona dell'istmo di Tehuantepec. Ha una superficie di kmq. 94.211 e una popolazione, nel 1931, di 1.070.852 ab. (densità 11,3). Nel territorio dello stato vengono ad incontrarsi le due serie di sollevamenti che costituiscono rispettivamente la Sierra Madre Oriental e Occidental le quali sembrano riunirsi nel gruppo dello Zempoaltepetl (m. 3396) che si eleva a circa 70 km. a N. della città di Oaxaca, e da cui le catene proseguono fino a collegarsi al di là dell'istmo al sistema dell'America Centrale. Inoltre lungo la costa del Pacifico vi penetra, dal Guerrero, la Sierra Madre del Sud. In conseguenza il paese risulta tutto percorso da catene e assai accidentato, ma larghe conche e pianalti e ampie valli offrono ottimi terreni coltivabili, mentre i fianchi delle catene sono coperti di foreste e di boscaglie dove si alternano tutte le specie arboree, dalle palme tropicali delle terre basse ai pini che coronano le alture.
Il clima è in generale subtropicale, con elevate temperature e piogge sufficienti, ma l'altitudine e l'esposizione introducono una varietà enorme nella distribuzione così della temperatura come della piovosità, onde, p. es., Oaxaca (1538 m. s. m.) ha una temperatura media di 19,5° e Santo Domingo Tehuantepec (38 m. s. m.) di 27, 1°; e la piovosità è di mm. 575 a Oaxaca, di mm. 440 a Santo Domingo Tehuantepec e di mm. 2243 a Choapán, nella zona dello Zempoaltepetl.
La regione manda le sue acque in parte all'Atlantico per mezzo del Papaloapam e del Coatzacoalcos, e in parte al Pacifico dove sfociano il Río Tehuantepec, che finisce nella Baia la Ventosa presso Salina Cruz, e il Río Verde; la sezione nord-occidentale poi appartiene al bacino del Río Balsas; i corsi d'acqua hanno in parte carattere torrentizio e sono ricchi di cascate; solo il Papaloapam è navigabile a partire da Tuxtepec.
La costa del Pacifico ha un'estensione di oltre 320 miglia e in generale è orlata da una stretta cimosa di terre basse con lagune e paludi; scarsi i porti di cui sono da ricordare soltanto quello di Salina Cruz, in gran parte artificiale, termine della ferrovia interoceanica dell'istmo di Tehuantepec, molto decaduto dopo l'apertura del Canale di Panamá, e Puerto Angel, situato in un'insenatura naturale di costa alta, sbocco d'un distretto caffeifero, ma privo ancora di comunicazioni facili con l'interno.
Attività economica principale è quella agricola, diffusa in tutto lo stato, che produce soprattutto cereali e legumi destinati al consumo interno, ma dà anche caffè (2700 tonn.), cacao (300 tonn.), cotone (140 tonn.), tabacco ottimo, zucchero, riso, ecc.; mentre le foreste forniscono gran copia di legname da costruzione e legni di valore, quali l'ebano, il mogano, il legno rosa, e alberi tintorî, nonché caucciù, chicle, salsapariglia.
Il patrimonio zootecnico nel 1924 comprendeva 92 mila bovini, 20 mila cavalli e muli, 55 mila suini, 90 mila ovini.
L'industria è scarsa: le filature e tessiture di cotone e di lana, gli zuccherifici, le birrerie e le fabbriche di mobili sono provviste di stabilimenti modesti che soddisfano solo parzialmente ai bisogni locali; anche più arretrata l'industria mineraria. In complesso lo stato di Oaxaca soffre di mancanza di comunicazioni: la linea ferroviaria principale giunge ad Oaxaca da Puebla e prosegue con due rami tuttora appena iniziati: uno, che deve continuare per Puerto Angel, arriva ad Ejutla; l'altro, che dovrebbe raggiungere a San Jerónimo la linea di Tehuantepec, si ferma a Tlacolula.
La popolazione è per buona parte formata da meticci e da indiani delle stirpi mixteca e zapoteca, che sono tra i più attivi degli indigeni e si considerano discendenti dei costruttori di Mitla e di Monte Albán.