Guidi, Oberto
Figlio di Aghinolfo II dei conti di Romena, destinatario, insieme col fratello Guido, di un'epistola consolatoria da D. inviata per la morte del loro zio Alessandro (Ep II).
Poche sono le notizie che possediamo intorno al personaggio: sappiamo che accompagnò il padre Aghinolfo quando questi seguì il fratello Ildebrandino (o Bandino) vescovo di Arezzo, inviato da papa Niccolò IV, nel 1290, come conte di Romagna, a sopire la rivolta contro la Chiesa dei ghibellini di quella regione. Ma sia l'uno che l'altro nella battaglia di Forlì furono catturati da Maghinardo dei Pagani, signore di Susinana, e portati prima nella rocca di Faenza e poi nel più duro carcere del cassero di Calamello. Se Aghinolfo volle, di lì a qualche mese, riacquistare una certa libertà di movimenti, dové lasciare in ostaggio oltre al figlio Oberto, già prigioniero, gli altri due maschi che aveva, cioè Guido e Ruggero. Tutti ridivennero completamente liberi con la pace del 26 maggio 1294.
Da allora si perdono le tracce del conte Oberto; è presumibile che non sopravvivesse di molto allo zio Alessandro.
Bibl. - L. Passerini, tavola XII delle 20 dedicate ai conti G., in P. Litta, Famiglie celebri d'Italia, XXV, Milano 1866-1867.