oblivione
Con valore forse più ampio di quello attribuito a ‛ oblio ' (v.), nel senso di " cancellazione totale e definitiva dalla memoria " (Scartazzini, Enciclopedia: " è più di dimenticanza; ché in questo la cosa sfugge di mente anche per un momento; in quella se ne ricoprono le traccie sì che è difficile rinnovarle "), il sostantivo è usato in Pg XXXIII 98 (e se dal fummo foco s'argomenta, / cotesta oblivïon chiaro conchiude / colpa ne la tua voglia altrove attenta); e numerose volte nel Convivio: IV XIV 6, 8 (due volte), 10 (tre volte), 12, 13, 14 e 15, con riferimento sempre alla cancellazione del ricordo degli antenati.