Presso gli antichi Romani, pubblica preghiera (lat. obsecratio) indetta dal senato o dai pontefici, per espiazione di colpe o per allontanare l’ira degli dei.
Nella retorica classica, figura che consiste nell’implorare un dio o un uomo o un’entità personificata, al fine, per lo più, di testimoniare la propria sincerità o buona fede oppure di ottenere un intervento favorevole.