Occam
Occam Guglielmo di (Ockham, Surrey, 1280 ca - Monaco di Baviera 1349 ca) filosofo e logico inglese. Baccelliere di teologia (1316-20) a Oxford, docente di logica e di filosofia (1321-23) in alcune scuole dell’ordine francescano, cui apparteneva, abbandonò l’insegnamento per recarsi alla curia papale in Avignone (1324), chiamato a rispondere dell’accusa di eresia, mossa nei confronti delle sue opere dall’ex cancelliere dell’università di Oxford, G. Lutterell. Fuggito da Avignone nel 1328 con un gruppo di francescani, critici della politica ecclesiastica e dottrinale di Giovanni xxii, riparò in Italia per poi seguire Ludovico il Bavaro a Monaco di Baviera. Mentre durante gli anni dell’insegnamento in Inghilterra e del soggiorno avignonese aveva atteso alla stesura di un Commento alle Sentenze, di commenti all’Organon e alla Fisica di Aristotele e di una Summa logicae, dopo il 1328 lavorò quasi esclusivamente alla stesura di opere polemico-politiche: sulla questione della povertà francescana, sull’ecclesiologia dei papi del tempo, sull’origine e la natura dello stato, nonché sui rapporti tra stato e chiesa. Nell’ambito della logica, Occam rifiutò ogni tipo di soluzione realistica del problema degli universali. Per lui, infatti, la realtà è individuale e l’universalità è il risultato dell’azione dell’intelletto, che raccoglie sotto un unico segno mentale (il concetto) gli individui contraddistinti da particolari gradi di somiglianza. Il suo concettualismo è realistico: l’universale non è frutto di una convenzione arbitraria, bensì un «segno naturale» delle cose particolari. La principale novità del pensiero di Occam nel campo della filosofia della natura è costituita dall’assunto metodologico noto come rasoio di Occam: non si devono postulare entità inutili, nel senso che sono da evitare le ipotesi complesse, in particolare quelle non suffragate dall’esperienza. Cadono perciò le nozioni di tempo e di spazio come entità autonome, distinte dall’estensione e dal moto.