Occidente
Occidènte. – Prima della caduta del Muro di Berlino si indicava come O. l’insieme dei paesi che si contrapponevano all’Unione Sovietica e ai suoi alleati. Questa definizione, pur consolidata, non era coerente dal punto di vista geografico, dato che comprendeva tra gli altri anche il Giappone e la Corea del Sud, nonché l’Australia e la Nuova Zelanda. Dopo il 1989 quella definizione ha iniziato a perdere significato dato che anche a Est le repubbliche risorte dal crollo del blocco sovietico e la stessa Cina stavano progressivamente abbandonando il socialismo reale a favore dell’economia di mercato e di una complessiva della produzione e dei consumi. Alcuni osservatori, soprattutto negli Stati Uniti (dove, dall’epoca dei primi coloni britannici, sono fondamentali i concetti di frontiera – nel senso di F.J. Turner e fino al presidente J.F. Kennedy – e di contrapposizione tra buoni e cattivi, come esemplifica tanta letteratura e cinematografia hollywoodiana), hanno proposto nuove definizioni di O. fondate sul principio inviolabile della libertà: in particolare, enfatizzando la libertà di stampa – anche attraverso Internet e i social network – e il pluripartitismo. Altri analisti, soprattutto dopo l’11 settembre 2001, hanno tentato di definire l’O. in contrapposizione a un mondo islamico descritto come uniformemente liberticida e arretrato, recuperando alcune tematiche proprie della letteratura antiturca del 16° e 17° sec. e anche dell’età delle Crociate: la propaganda a favore dell’intervento militare in Afghanistan (v. Afghanistan, guerra in) e in Iraq (v. Iraq, guerra in) tendeva a minimizzare gli interessi economici (soprattutto petroliferi) cercando di sottolineare il significato simbolico di una guerra descritta quasi come una sorta di crociata contro il Male. La recente crisi economica ha messo in dubbio anche il primato degli Stati Uniti e dell'Unione Europea tra i paesi occidentali: l’egemonia (prima economica e poi politica) potrebbe essere contesa da nuovi soggetti, come India e Brasile, oltre alle sopra ricordate Russia e Cina, in grado di proporsi come modelli alternativi per gli stati in via di sviluppo, soprattutto in Asia e in Africa, dove è più forte il risentimento contro l’eredità coloniale. Il Washington consensus potrebbe essere a breve soppiantato da un Beijing consensus di cui ancora non si possono prevedere tutte le conseguenze. Paradossalmente, l’Europa è a est dell’America, a sua volta a est della Cina, dato che est e Occidente sono concetti relativi rispetto a un convenzionale centro dell’ecumene.