ATLANTICO, OCEANO (V, p. 216)
I progressi della conoscenza dell'Oceano Atlantico nell'ultimo decennio sono collegati principalmente con la pubblicazione dei risultati scientifici della grande spedizione oceanografica della Meteor (1925-27), con successive campagne della stessa nave nei bacini settentrionali e con esplorazioni inglesi, norvegesi e francesi, di minor conto, ma assai numerose, di prevalenza nell'Atlantico settentrionale. Del Meteorwerk sono ormai pubblicati parecchi volumi (v. meteor, XXIII, p. 68), ma un quadro generale di insieme potrà aversi solo a pubblicazione finita: esso è tuttavia già possibile per le caratteristiche batimetriche e morfologiche, che sono sintetizzate nell'annessa cartina (v. pag. 182), dove è data anche la nomenclatura definitiva delle principali accidentalità del fondo sottomarino.
La progredita conoscenza dell'Atlantico ha permesso a G. Schott di tentare una partizione di questo oceano in regioni naturali; essa è rappresentata nella carta annessa alla voce terra (XXXIII, p. 614). Qui diamo l'area in migliaia di kmq. di ciascuna delle diciotto regioni (la cifra tra parentesi è la percentuale sull'area totale).
1. Mare Artico 11.081 (10,4); 2. Regione subpolare nordatlantica 3727 (3,5); 3. Mare marginale di Nordovest 1782 (1,7); 4. Regione delle correnti di deriva nord-orientali 8300 (7,8); 5. Mare del Nord e Baltico 998 (0,9); 6. Regione della Corrente del Golfo 7727 (7,3); 7. Mar dei Sargassi 6448 (6,1); 8. Regione degli arcipelaghi dell'Atlantico orientale (regione del Marocco secondo Schott) 4658 (4,4); 9. Mediterraneo e Mar Nero 2966 (2,8); 10. Regione degli alisei nordatlantici 8340 (7,8); 11. Regione equatoriale atlantica 3223 (3,0); 12. Regione brasiliana 8755 (8,1); 13. Regione dell'Ascensione 6674 (6,3); 14. Regione dell'Africa di SO. 4134 (3,9); 15. Regione extratropicale sudatlantica 11.094 (10,4); 16. Regione patagonica 1290 (1,2); 17. Regione subpolare sudatlantica 6687 (6,3); 18. Regione antartica atlantica 8579 (8,1). L'area totale dell'Atlantico con i mari dipendenti risulta da questo calcolo di kmq. 106.463.000.
Le osservazioni fatte dalla spedizione della Meteor conducono a concezioni in gran parte nuove anche sulle condizioni fisiche delle acque profonde dell'Atlantico e sulla circolazione in profondità. Si può distinguere nell'Atlantico uno strato superiore, o troposfera, di acqua più calda e più salata e uno strato inferiore, o stratosfera, molto più potente, di acqua più fredda e povera di sali, che non ha contatti diretti con l'aria. La troposfera comprende a sua volta uno straterello a contatto con le acque superficiali, che partecipa dei caratteri di queste, uno strato di salto della temperatura e della densità, manifesto soprattutto nella zona tropicale, e una subtroposfera, strato nel quale i movimenti delle acque sono deboli e che costituisce la transizione alla stratosfera: il confine fra questa e la troposfera coincide su larghi tratti con l'isoterma di 8° e con la superficie nella quale il contenuto di anidride carbonica è minimo.
Anche sulle acque di fondo si hanno dati nuovi: risulta confermata la larga diffusione delle acque fredde antartiche, che risalgono come correnti di fondo fino ad alte latitudini (talora fino a 35°-40° lat. N.), là dove non siano ostacolate da rilievi sottomarini; e questa diffusione ha grande importanza per la distribuzione della temperatura. Del resto il concetto, in passato assai diffuso, di una relativa costanza nelle condizioni fisiche delle acque profonde risulta sempre più lontano dal vero: soprattutto per le condizioni termiche, si hanno differenze molto considerevoli non solo fra le acque abissali nordatlantiche e quelle sudatlantiche, ma anche fra i diversi bacini profondi, specialmente quando essi siano nettamente separati da rilievi sottomarini. Per le nuove conoscenze sulle correnti dell'Atlantico v. corrente, App.
Comunicazioni aeree. A) Atlantico meridionale. Regolari collegamenti postali fra l'Europa e l'America Latina funzionano già da varî anni. Il difficile percorso fu dapprima studiato con fini di sfruttamento commerciale dall'aviazione francese, la quale, dopo un lungo periodo di esperimenti, attuava un servizio postale misto di navi ed aeromobili. Il 5 gennaio 1936 l'"Air France" inaugurava il servizio interamente aereo sull'itinerario Parigi-Tolosa-Barcellona-Alicante -Tangeri-Rab at-Casablanca-Dakar-Natal-Rio de Janeiro-Montevideo-Buenos Aires-Mendoza-Santiago del Chile. La lunghezza della tappa atlantica, da Dakar a Natal, è di 3333 km. Dal 12 maggio 1930 al 30 giugno 1937 le traversate compiute dagli apparecchi francesi erano 198.
La "Deutsche Lufthansa", a sua volta, iniziò gli esperimenti il 3 febbraio 1934 e gestisce ora una linea postale regolare sul percorso Berlino - Francoforte-Marsiglia-Barcellona-Siviglia-Lisbona-Canarie-Bathurst-Fernando de Noronha-Natal-Rio de Janeiro-Montevideo-Buenos Aires-Mendoza-Santiago del Chile. La traversata atlantica, da Bathurst a Fernando de Noronha, è di 2650 km. Le trasvolate compiute da apparecchi germanici erano 146 a tutto dicembre 1936.
Il coordinamento degli orarî, data la collaborazione fra le due compagnie, evita la sovrapposizione di servizî e rende possibile un collegamento tra l'Europa e il Chile con frequenza bisettimanale nei due sensi.
B) Atlantico settentrionale. - Per la maggiore distanza che intercorre fra le coste europee e quelle dell'America Settentrionale e per le difficili condizioni meteorologiche, più grave si presenta il problema nell'Atlantico settentrionale, dove, a tutt'oggi, non esistono servizî aerei regolari, se si eccettua quello settimanale fra New York e le Bermude (km. 1250) estito dalle "Pan American Airways".
Le trasvolate dell'Atlantico settentrionale, con apparecchi isolati o in massa, sono a tutt'oggi quarantasette; dal primo volo di Read (Terranova-Azzorre-Lisbona: 16-17 maggio 1919) a quello famoso di Lindbergh (New York-Parigi: 20-21 maggio 1927); dal volo Parigi-New York di Costes e Bellonte (1-2 settembre 1930) alla non eguagliata doppia trasvolata in massa delle squadriglie Balbo (5-12 luglio 1933: Irlanda-Islanda Labrador; 8 agosto: Terranova-Azzorre-Lisbona), fino al volo temerario dell'aviatore Corrigan (17-18 luglio 1938) New York-Irlanda, su un vecchio aeroplano attrezzato con mezzi di fortuna. A questi voli, coronati dal successo, bisogna aggiungere i numerosi tentativi sfortunati: come quello che costò la vita a F. De Pinedo - il quale aveva già trasvolato l'Atlantico del nord, con Del Prete, nel 1927 - in partenza da New York per l'Europa e l'Asia (2 settembre 1933).
I dati positivi offerti dalle trasvolate già compiute, i suggerimenti di quelle conclusesi tragicamente e gli studî meteorologici che si conducono metodicamente da varî anni, consentono di ridurre a quattro le possibili rotte per i futuri servizî aerei regolari:
1. la rotta artica: Irlanda (o Scozia)-Islanda-Groenlandia-Labrador-Canada; tormentata però da avverse condizioni meteorologiche per la latitudine alla quale si svolge (fra 55° e 65°) e, nel suo complesso, abbastanza lunga (cina 3500 km. dalla Scozia a Cartwright);
2. Irlanda-Terranova (3000 km. fra Valentia e San Giovanni), con regime meteorologico vario e venti dominanti contrarî, quasi su tutta la rotta, nel senso Europa-America;
3. Lisbona-Azzorre-Terranova, che presenta condizioni meteorologiche generali più favorevoli, oltre al grande vantaggio di uno scalo intermedio ubicato quasi ad un terzo della rotta; la traversata oceanica è nell'ordine di 4100 km.;
4. Lisbona-Azzorre-Bermude-Capo Hatteras (Stati Uniti): la lunghezza del percorso è qui sensibilmente maggiore (6050 km.); ma questa rotta, oltre all'esistenza di due approdi intermedî, presenta condizioni meteorologiche decisamente più favorevoli, per la latitudine alla quale si svolge.
I numerosi esperimenti in volo, di carattere commerciale, compiuti nell'estate del 1937 dalle "Pan American Airways", dalla "Deutsche Lufthansa" e dalle "Imperial Airways" britanniche non sembrano offrire sicuri dati di orientamento su quella che sarà la rotta definitiva; questi voli, infatti, si sono svolti sia sulla rotta diretta Botwood (Terranova)- Foynes (Irlanda), sia su quella New York-Bermude-Azzorre-Marsiglia, sia su quella Azzorre-New York senza scalo alle Bermude.
Bibl.: Th. Stocks, Die Fortschritte in der Erforschung des Atlantischen Ozeans 1854-1934, in Geogr. Zeitschr., Lipsia 1936 (menziona tutti i più recenti scritti sulla batimetria dell'Atlantico).